Chissà cosa pensano gli storni quando sfrecciano i caccia, rombi di tuono e velocità di saetta: forse dicono che non sanno cantare. E può mai sbocciare l’amore in un aeroporto, luogo asettico e impersonale per eccellenza? E, ancora, che verità occultano i luoghi: New York, dal sapore di cartolina già ricevuta, o Haiti, ricordo che non appassisce? Abituato a esprimersi attraverso la musica, Paolo Fresu in questa raccolta di poesie e piccole prose sperimenta il linguaggio della parola come strumento di creatività.
In un percorso per associazioni di idee esplora grandi domande sulla libertà e la vera funzione dell’arte, si sofferma su suggestioni nate dal quotidiano e dai suoi viaggi, riflette sulla diversità e l’accoglienza, gioca cogli uccelli e coi colori, si abbandona a voli della mente per tornare infine alle radici della patria Sardegna. A fare da contrappunto ai suoi testi scorrono le illustrazioni eleganti e oniriche di Anna Godeassi, contribuendo ad aprire al lettore scenari insospettati di meditazione e lussureggiante fantasia. Questo libro accompagna ciascuno in un viaggio diverso del pensiero. Perché l’immaginazione è un fiore giallo, spunta, si affloscia e, annaffiato, si riprende. E stimola la mente.
L’autore presenta il libro insieme alla giornalista Giulia Cassini.
Paolo Fresu è nato a Berchidda (Sassari) nel 1961. Ha iniziato a studiare la tromba a undici anni, mentre suonava nella banda del paese. Da allora non si è più fermato: ha registrato più di centoventi album, si è esibito nei maggiori festival italiani e internazionali.
Ha insegnato musica, ha ricevuto numerosissimi premi come miglior artista e miglior leader di gruppo, ha collaborato con musicisti dalla più diversa formazione e provenienza, ha fondato il festival Time in Jazz. Jazzista di fama internazionale, vive tra Bologna, Parigi e la Sardegna. Per Feltrinelli ha scritto Musica dentro (2011) e In Sardegna (2012).