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“Mathilde”: la messa a nudo delle relazioni in scena a Genova

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Genova. Dal 10 al 14 dicembre alle ore 20:30 e il 15 dicembre alle 18:30 nella Sala Campana dei Teatri di Sant’Agostino andrà in scena in prima nazionale “Mathilde” di Véronique Olmi, la nuova produzione della Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, nella traduzione di Alessandra Serra, con Eleonora Giovanardi e Luca Mammoli, per la regia di Alessio Aronne. Olmi è una delle autrici teatrali più apprezzate in Francia. Il suo testo è la messa a nudo dello schema di ogni relazione, sentimentale o meno, una riflessione profonda all’insegna della più crudele sincerità, senza sconti e risposte preordinate. Con una grande domanda: cambiare ruolo all’interno di una relazione può cambiare il nostro destino?

“Mathilde” è la storia di due individui che, dopo aver visto sgretolare le mura delle proprie sicurezze coniugali, cercano di assaporare ancora per un attimo il senso rassicurante dell’intero. Il loro viaggio porterà alla costruzione di una possibilità di futuro senza ipotesi, schemi e testimoni, forse generato solo dall’istinto di sopravvivenza. Mathilde, una scrittrice appena uscita di prigione in seguito ad una scandalosa relazione con un ragazzo di quattordici anni, torna a casa, del tutto inaspettata. Pierre, suo marito oncologo, uomo razionale e conformista, la accoglie e resta. I due cominciano con fatica a parlarsi, poi prendono gusto a ferirsi reciprocamente, infine danno corpo ad una volontà sempre più forte di cercare le ragioni della loro convivenza e verificare se le ferite possano rimarginarsi.

I ruoli si invertono. Il medico diventa scrittore e Pierre, carta e penna alla mano, aiuterà la moglie a trasformare la realtà in storia e scriverà la prima bozza del prossimo romanzo di Mathilde, liberandosi dalla maschera di marito tradito per indossarne una nuova. “‘Mathilde’ non propone né il processo di una donna travolta dal desiderio di un ragazzo di quattordici anni né la crisi di una coppia ma il ritratto di due esseri viventi – dice Véronique Olmi – È qualcosa di imprevedibile, traditore, doloroso, gioioso, acuto, violento. È la prova della nostra umanità, è l’abbandono, l’ignoto, la perdita, la rivelazione. Ha un nome: il desiderio”.

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