Genova. Dal 30 aprile al 3 maggio al Teatro Ivo Chiesa andrà in scena “Lazarus” di David Bowie ed Enda Wlahs, ispirato a “The man who fell to Earth” (“L’uomo che cadde sulla terra”) di Walter Tevis, spettacolo di Valter Malosti con Manuel Agnelli. Si tratta dell’opera rock postuma di David Bowie, di cui Malosti ha firmato la regia e la versione italiana del testo, con Agnelli nei panni del tormentato protagonista Newton, in prosecuzione ideale dell’Uomo che cadde sulla Terra, primo ruolo di Bowie al cinema.
Ancora bloccato sul nostro pianeta, vittima dei suoi fantasmi e delle sue dipendenze, Newton non può morire né invecchiare, riceve segnali dal passato e capta visioni del futuro, mescolando realtà e sogni ad occhi aperti. La musica dello spettacolo, eseguita dal vivo da una band di musicisti fuoriclasse, intreccia brani storici di Bowie e altri scritti appositamente per l’occasione.
“Lazarus” è considerato “il regalo d’addio di David Bowie al mondo”, un inconsueto e per certi versi straordinario pezzo di “teatro musicale”, scritto dall’artista poco prima della sua scomparsa e insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. David Bowie, seppur piegato dalla malattia, con un commovente sforzo creativo ha voluto lasciarci questo prezioso dono che si può considerare, insieme all’album “Blackstar”, uscito due giorni prima della morte, il suo testamento creativo.
A più di cinquant’anni dal romanzo originale e a quaranta dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto Bowie nella sua miglior prova come attore, l’artista britannico ha scelto di riprendere in “Lazarus” le fila dell’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra. Nella versione di Bowie e Walsh l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei suoi fantasmi e della dipendenza dal gin: un moribondo che non riesce a morire. Vari personaggi (fantasmi? proiezioni mentali?) si aggirano nello spazio claustrofobico dell’appartamento di Newton (o nel continuum devastato della sua mente?).
Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro pezzi che ha scritto appositamente per questo progetto di teatro musicale, legati in modo da costruire una drammaturgia parallela, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera. “Lazarus” va in scena mercoledì e venerdì alle ore 20:30, giovedì e sabato alle 19:30.
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