Genova. Dal 29 ottobre al 9 novembre a Palazzo Stella è visitabile la mostra personale di Pierpaolo Bertocchi “Intenzione cromatica”, a cura di Flavia Motolese. Il titolo sintetizza l’approccio dell’artista alla pittura: le sue opere sono infatti il risultato di un’azione gestuale in cui utilizza il colore come medium della propria espressività, facendovi convergere dati sensoriali, esperienze vitali e la sfera del subcosciente.
La grammatica astratta è il risultato della combinazione di progettualità e casualità, armonia e gestualità. Bertocchi ama indagare i processi di metamorfosi continua e inarrestabile che subisce il colore nell’azione pittorica da trasparenza sottile a densità pronunciata. Le sue opere sono caratterizzate da sgocciolature e ampie colature di colore sovrapposte che creano effetti di trasparenza, giochi di velature e visioni traslucide che si espandono sulla tela.
Le linee sinuose e le colature vibrano come onde di energia mentre i pattern dinamici in cui affiora la trama gestuale delle varie stratificazioni cromatiche testimonia un approccio che avvalora la dimensione dell’intuito, dell’emotività e perfino della casualità. Proprio quest’ultima, implicita nel suo lavoro, è una scelta intenzionale: Bertocchi non persegue nessun intento narrativo ma predilige una concezione destrutturata della rappresentazione. Come dichiarava Bernard Aubertin, “L’arte non è espressione ma conoscenza: non c’è qualcosa da dire, si può solamente essere”.
Il suo espressionismo astratto è sintesi e sublimazione di qualcosa di immateriale che acuisce le tensioni tra proiezione emozionale e materia concreta, la luce e la superficie cromatica. L’artista considera la pratica pittorica come uno strumento di conoscenza per fare esperienza di se stesso e del mondo. Nonostante gli inevitabili riferimenti ad autori quali Jenkins e Pollock o a movimenti d’avanguardia, come il Gruppo Gutai, Pierpaolo Bertocchi ne offre una revisione non minata dalla minaccia dell’usura e della reiterazione.
Al contrario riafferma in modo originale l’autenticità e autonomia dell’atto creativo in sé e l’uso del corpo nella conquista dello spazio pittorico. Il recupero di prassi e grammatiche storiche riflette la complessità dei linguaggi astratti contemporanei, così come il ritorno e l’attualità di concetti, sempre validi, come quelli di trasformazione e instabilità, che presiedono alla costruzione delle sue opere.
L’esposizione è aperta al pubblico dal martedì al venerdì con orario 9:30 – 13 e 15 – 19, il sabato dalle 15 – 19. L’inaugurazione è in programma sabato 29 ottobre dalle 17 alle 19.