Genova. Come i due amanti che Dante ha reso immortali nel V canto dell’Inferno, qui i danzatori sono travolti nella bufera orchestrata da Mario Pagotto e diretta da Nicola Valentini, sono così veloci che non riusciamo ad afferrarli, scivolano via dalle prese, sembrano non avere peso, sembrano ombre, tutto si muove e non si può fermare.
Qualcuno viene abbandonato nello spazio nudo, per raccontare un frammento della passione che ora sconta, correndo senza sosta. Il gesto come drammaturgia di una storia, di un ricordo. Partiture violente per aver desiderato, paradosso per una tempesta infinita: è il più drammatico dei Canti della Divina Commedia, il più erotico, il più controverso, e il più famoso, quello che sembra facile, ma non lo è.
Sotto la coreografia di Michela Lucenti, lo spettacolo è parte del focus “La parola che danza al Teatro della Tosse”: tre spettacoli tra teatro e danza, esito della collaborazione, partita nel 2015 fra lo storico teatro di Sant’Agostino e Balletto Civile. In programma fino all’11 febbraio, in debutto nazionale “Il Maestro e Margherita”, di Emanuele Conte e Michela Lucenti e a seguire “Bad Lambs”, dal 13 al 15 febbraio e “Nell’Aere/Inferno #5”, il 17 e 18 febbraio, entrambi firmati da Balletto Civile. Tre creazioni che raccontano di un teatro che non ha paura del “contagio” e che, anzi, lo ritiene la maniera più sensata per restare vivo.
Biglietti a 14 euro, inizio alle 20.30 (sabato 17 febbraio) e alle 18.30 (domenica 18 febbraio).
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