Genova. Dal 24 maggio al 10 giugno a Palazzo Stella è visitabile la mostra personale di Claudio Pastorino “Visioni sospese” a cura di Flavia Motolese. La figurazione contemporanea rappresenta una duplice sfida per l’artista: quella tecnica e quella contenutistica. Quante volte a cominciare dal 1840, anno dell’invenzione della fotografia, è stata vaticinata la morte della pittura? Difficile distaccarsi completamente dalle esperienze precedenti. Se la pittura resta ancorata alla storia dell’arte, a cui non può non fare riferimento, si nutre d’altra parte dell’epoca e delle circostanze coeve.
Esistono ricerche, come quella di Pastorino, in cui il riferimento si rivela del tutto originale. L’artista lo utilizza per parlare del mondo che lo circonda e le sue opere riflettono il ruolo che in questo particolare periodo l’arte riveste nella società. Tutto il suo lavoro è un congegno metapittorico volto a generare immagini coscienti di se stesse. L’artista riflette sulle possibilità che la pittura ancora ha di dire qualcosa, sorprendere, apportare contributi inediti. Ciò che ci viene rivelato nel dipinto, per contrasto o corrispondenza, non è solo l’oggetto ma anche la sua rappresentazione, il dipinto stesso.
Quando la pittura si limita a riprodurre la realtà dissolve la sua potenza evocatrice ma può farla riapparire attraverso il paradosso, l’enigma, l’incredibile. Quella di Claudio Pastorino è una figurazione d’estrazione finemente concettuale, concentrata sulla cura formale dei suoi dettagli oggettivi, elementi portanti di una messa in visione in cui l’artista sottende un sintomatico possesso delle immagini. È così che l’artista si dichiara sì artefice ma soprattutto partecipe del proprio universo visuale, cosciente attivatore di una percezione pararealistica in cui dettami d’ascendenza surrealista e concezione metafisica competono ad armi pari.
Seguendo il suo interesse per il colore e la luce e la loro dinamica di correlazione con l’esperienza visiva, Pastorino ha raggiunto una sua interpretazione profonda ed esclusiva. Le atmosfere sospese e le visioni ritratte, allo stesso tempo plausibili e immaginifiche, in cui natura e artificio si miscelano, generano una macchina scenica la cui forza sta tutta nella sottigliezza con cui l’intelletto ha seguito gli spunti dell’inclinazione espressiva ed emozionale.
L’esposizione è aperta al pubblico dal martedì al venerdì in orario 9:30 – 13 e 15 – 19, sabato dalle 15 alle 19. L’inaugurazione è in programma sabato 27 maggio dalle ore 16.
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