Genova. Dal 29 giugno al 28 luglio dalle ore 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18) nella Saletta dell’Arte del Galata Museo del Mare è visitabile la mostra personale di Emilio Alberti “Acqua”, facente parte di un progetto interdisciplinare itinerante che dal 2013 lo stesso Alberti sviluppa in collaborazione con poeti, scrittori e musicisti toccando diverse sedi espositive, musei e istituzioni, ogni volta rinnovato e legato a specifici incontri.
Protagonista delle opere di Alberti è il tema dell’acqua, declinato dall’artista in infinite variazioni, come in una sinfonia in cui si alternano suggestioni, sollecitazioni, poesia. Sono opere la cui natura oscilla tra il dipinto e la scultura e realizzate con una tecnica del tutto personale e fatta di stucchi, rilievi in metallo e leggere velature di colore che rendono la trasparenza e la dinamicità dell’acqua di una lunga ricerca cromatica e materica, oltreché espressiva.
Una ricerca che si interroga su ciò che appare e ciò che traspare, obbligando gli spettatori ad avvicinarsi e a retrocedere dalle opere, “costringendoli” a cambiare di continuo il punto di vista, mettendo alla prova la loro percezione. “Emilio Alberti considera l’acqua come sorgente di vita, elemento di purificazione o rigenerazione, elemento primordiale, costitutivo simbolico delle origini del mondo, sostanza genitrice e veicolo di trasformazione, la cui superficie separa il cielo dalle profondità dell’abisso”, afferma il curatore Michele Caldarelli.
“Ora specchio immobile, riflettente, nello stagno di Narciso, ora flutto tumultuoso e violento, causa di naufragio oceanico, fiume infernale, Stige, Cocito, Lete – aggiunge – I suoi aspetti, le sue nature, nutrono quasi all’infinito l’immaginazione umana, supportano tutto ciò che è transeunte fra vita e morte, penetrano il mistero dell’esistenza, porgendo immagini, rêveries o concretamente anche supporto visivo e sonoro alla narrazione letteraria, all’immaginazione artistica, alla speculazione filosofica”.
“Tuttavia l’acqua è anche vita materiale, elemento prezioso per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, che va conservato e utilizzato con intelligenza, come pure ricercato altrove nel cosmo per una possibile migrazione dell’umanità oltre i destini del nostro pianeta o, più in là, del Sistema Solare”, conclude. L’inaugurazione è in programma sabato 29 giugno alle ore 16 ad ingresso libero.
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