Genova. Per il ciclo “Weekend Contemporaneo” da venerdì 18 a domenica 20 giugno allo Spazio46 di Palazzo Ducale è possibile visitare la mostra personale di Francesco Vieri “Le geometrie dei sentimenti”, un pezzo unico per affrontare un argomento di forte impatto sociale. In un’unica immagine l’artista rappresenta ciò che intravede nascosto dietro quelle coppie che per puro egoismo o competizione mettono al mondo dei figli. Quante coppie pensano a concepire un bambino dopo che altre di amici o conoscenti hanno iniziato il percorso?
La pressione sociale innesca nei gruppi dei pari una reazione a catena nelle coppie: inizia la prima e subito seguono le altre in una sorta di competizione. L’artista esprime la sua visione di una società bigotta, omologata, apparentemente ricca di beni o averi, assemblata da una serie di componenti che ne fanno un meccanismo contorto, esprime il suo giudizio e impone i suoi voleri. Una società che genera condizioni di costrizione verso coloro che, impossibilitati a realizzare tale progetto, ricorrono a giustificazioni insensate, all’ostentazione di falsa indifferenza, senza immaginare di adottare un bambino (se di vero amore di coppia si parla, indistintamente dal sesso o dal colore della pelle), pur di raggiungere un proprio risultato biologico, simbolo di un possesso e di un volgare “diritto d’autore”.
La poesia della costruzione familiare, dell’educazione, della crescita con amore e nell’amore diventa calcolo razionale e matematico, corsa al concepimento attraverso strumenti per ottenerlo, quasi come una composizione musicale viene realizzata allo scopo di dimostrare virtuosismo invece di suscitare emozioni. Ecco che l’artista mette in scena strumenti di lavoro geometrico, freddi e non comunicanti, oggetti di calcolo, utilizzati per la misurazione, per disegnare tecnicamente e non a mano libera, mostrando un risultato di geometrie sentimentali. La corsa degli spermatozoi innescata dalla corsa alla generazione di un figlio.
L’artista Francesco Vieri, toscano classe 1971 crea temi artistici con opere caratterizzate da un approccio sperimentale alla fotografia. La passione per il chiaroscuro caravaggesco è alla base dei primi lavori e segna buona parte della sua ricerca che nel genere Still Life e nella fotografia concettuale trova la sua massima espressione. Lavori come “ Ufo roblog”, “ Dynamolux”, “Rift”, “Iris” , “Scaccomatto” e “A searing freshness”, vengono esibiti in varie location, a New York, Praga, Budapest, Roma, Verona, Firenze e Genova, in occasione di mostre e festival internazionali, lì si presentano in diverse forme: dalle personali, alle installazioni, fino alla sperimentazione di performance. Con la materia, il suono e la luce come strumenti; la cronaca, la storia e il sociale come temi, Vieri manifesta attraverso gli scatti la sua personale e profonda visione del mondo contemporaneo.
L’inaugurazione è in programma il 18 giugno alle ore 18. La mostra è a cura di Virginia Monteverde e visitabile anche il 19 e 20 giugno dalle ore 15 alle 19.
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