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Le “Consonanze” di Mario Cresci in una mostra a Chiavari

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Chiavari "Consonanze" mostra Mario Cresci
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Chiavari. Dal 7 dicembre al 9 febbraio a Palazzo Rocca è visitabile la mostra “Consonanze” di Mario Cresci, curata dall’Archivio Mario Cresci di Bergamo e con il testo critico di Luca Fiore e promossa dall’Assessorato comunale alla Cultura e dal Gruppo Fotografico Chiavari, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione. Il percorso espositivo è composto da una selezione di opere realizzate in tempi diversi su tematiche e molteplicità di soluzioni formali differenti (disegno, fotografia, video, installazione e site specific) in una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo mediante il mezzo fotografico.

Cresci ha deciso di entrare nelle sale di Palazzo Rocca provando a creare delle ‘Consonanze’ tra i dipinti della collezione della pinacoteca e la propria produzione, soprattutto degli anni recenti. Ci sono le sale sala dei ritratti, dei dipinti a tema religioso, della pittura di genere. Il suo linguaggio non è mai solo referenziale ma cerca di essere quanto più possibile critico e metalinguistico. La mostra privilegia opere dedicate agli oggetti e alle “immagini di immagini”, come celebri capolavori (la “Monna Lisa” di Leonardo del 2012 e la Fornarina di Raffaello del 2017) rivisti da prospettive inusuali. Anche la “Pietà Rondanini” di Michelangelo (2013 – 2016) è fotografata con varie illuminazioni per esplorarne il suo rapporto con lo spazio e la luce.

Sono presenti nuove “misurazioni” dedicate, anziché alla “cultura materiale” della sua Matera, agli oggetti dell’appartamento borghese appartenuto ad Annita, la madre della moglie dell’artista (“La casa di Annita”, 2003). Abbiamo poi la “consonanza” con il mare (“Elementa #01”, 2015), che per Cresci è il luogo del trauma del naufragio di chi cerca una salvezza sulla costa opposta del Mediterraneo. I suoi “Segni migranti” (2013) non sono solo la metafora del dramma sociale e culturale più acuto del nostro tempo ma della vocazione nomade della propria arte, che si trova costantemente alla ricerca di una nuova dimora linguistica da abitare.

“É un vero onore ospitare la mostra fotografica di Mario Cresci, nato a Chiavari nel 1942, e per questo siamo orgogliosi di avere una tale personalità tra le eccellenze del nostro territorio – dichiara l’assessora Silvia Stanig – Una carriera eccezionale costellata di mostre, premi, riconoscimenti e partecipazioni alle più grandi mostre culturali internazionali. Dopo il primo ‘Reportage in Basilicata’ abbiamo conosciuto un Mario Cresci dinamico ed eclettico artista, fotografo, fotografo di scena, docente. Fin dagli anni ’70 porta avanti la sua ricerca che va ben oltre la semplice fotografia e attraversa l’opera grafica, gli audiovisivi, le installazioni, applicando la cosiddetta cultura del progetto messa in relazione con i diversi linguaggi visivi, senza aver mai paura di sperimentare. Un particolare ringraziamento va al Gruppo Fotografico Chiavari per l’eccellente organizzazione”.

L’allestimento è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle 19, sabato, domenica e festività dalle 10 a mezzogiorno e nel pomeriggio. L’inaugurazione è in programma sabato 7 dicembre alle 17 all’Auditorium San Francesco alla presenza dell’artista.

Chiavari
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