Genova. L’antisemitismo ha le sue origini nella contesa fra i monoteismi e si sviluppa nelle società come diffidenza culturale ed economica verso le minoranze ebraiche, agganciandosi, soprattutto oggi, al dibattito politico e internazionale. Ne parlerà Enzo Bianchi, fondatore negli anni ’60 della comunità monastica di Bose e nel 1983 delle Edizioni Qiqajon, martedì 17 settembre alle ore 18 nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale nella lectio magistralis “L’antisemitismo dalla religione alla politica”.
A lungo l’antisemitismo si è identificato con l’antigiudaismo militante delle Chiese cristiane, fino a non molto tempo fa proclamato anche persino nella liturgia cattolica. Quando i cristianesimi lo hanno accantonato è stato rilanciato dall’islamismo radicale in una chiave in cui il tratto religioso si coniuga strettamente con quello politico. Anche nel mondo laico all’antisemitismo tradizionale se ne è unito uno nuovo, di matrice soprattutto politica, alimentato dalla critica all’occidente capitalista e dall’avversione per Israele.
D’altra parte anche l’accusa di antisemitismo non di rado si limita a demonizzare le critiche degli avversari di Israele e della sua politica, di fatto politicizzandosi a sua volta. Anche se è diventato una variabile del discorso politico, l’antisemitismo conserva tuttavia legami profondi con le sue radici religiose sia da una parte sia dall’altra.
Prima della conferenza Enzo Bianchi riceverà un riconoscimento da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e Centro Studi Antonio Balletto, quest’ultimo co-organizzatore dell’incontro, con cui collabora da quindici anni come relatore e studioso.
segnala il tuo evento gratuitamente +