martedì
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Maggio
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“La gioia della distanza” di Franz Prati in mostra a Genova

martedì
6
Maggio
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Giugno
2025
\"La gioia della distanza\" di Franz Prati in mostra a Primo Piano

Genova. Dal 6 maggio al 5 giugno negli spazi di Primo Piano a Palazzo Grillo, in vico alla Chiesa delle Vigne 18R, è visitabile “La gioia della distanza”, una mostra antologica sulle opere di Franz Prati che attraverso il tema del viaggio indaga i legami nascosti fra paesaggio, città e architettura. Differenti tematiche, epoche e linguaggi sono riuniti in un racconto di immagini che rimarca l’assoluta centralità del disegno.

L’allestimento, composto da più di cinquanta opere, sintetizza il percorso condotto dall’architetto e artista nell’arco di un quarantennio, in cui le architetture materiche e stratificate della città degli anni Ottanta si deostruiscono nei frammenti del paesaggio archeologico romano, per poi ricomporsi nel dialogo con Piero della Francesca e Antonio Canova intorno al tema della classicità e prendere finalmente il largo ed esplorare, verso approdi possibili, gli orizzonti evanescenti della contemporaneità.

Ad accogliere il visitatore una composizione ideale di opere riprodotte e accostate in maniera inedita, seguendo un pensiero che dalle diverse scritture della città si stempera verso un paesaggio immaginato che vuole farsi infinito, per poi riunirsi nelle due realtà urbane, diversamente ispiratrici, di Roma e Genova. Nello spazio dedicato all’architettura una selezione di opere che mira a indagare l’itinerario compositivo di Prati, che attraverso il modo poetico di adoperare lo strumento disegno si fa arte. Un percorso artistico in cui dal saper vedere in trasparenza le fondamenta degli edifici possibili si giunge agli ambiti più privati e intimi della casa: una serie di saggi disegnati che vanno oltre l’architettura.

Nella sala successiva si attua il distacco dalla città: l’architettura si fa frammento e innesca un rapporto privilegiato con la scultura. Il paesaggio ha finalmente la possibilità di divenire l’immensa scenografia di un “Granteatro”. L’architettura superstite è usata come pretesto per la creazione di spazi e ambienti metafisici. La pianta circolare di una città sognata e incompiuta prova ad affievolire questo estraniamento apparente e ci orienta in questo costante viaggio nella memoria.

Si giunge quindi in un ambiente più raccolto: una personale camera delle meraviglie in cui si sperimentano possibili confronti con “Le mutevoli forme del classico”. Una miscellanea in cui trovano nuovamente posto temi mai nettamente definiti ma costantemente sospesi tra architettura, scultura e paesaggio. Al contempo inizia ad affiorare il motivo del viaggio. Motivo che diviene dominante nell’ultima sala: un viaggio sognato che partendo da una Roma canoviana si muove verso l’ignoto di isole possibili.

L’acqua diventa la nuova protagonista di paesaggi fantasiosi dove l’architettura è solo una comprimaria. Sogni e ricordi si mescolano, si fondono e si confondono in queste immagini visionarie che, come metafore naviganti, fanno emergere le occasioni per una critica alla condizione attuale, trasmettendo pensieri intensi ed echi di speranza, stimolando riflessioni profonde intorno a quel viaggio progressivo e mutevole che è la vita.

Il progetto espositivo è aperto al pubblico giovedì e venerdì dalle ore 16 alle 20, sabato e domenica dalle 14 alle 20. Giovedì 22 maggio alle 15 si svolgerà una visita guidata dall’autore. Venerdì 23 maggio alle 17 il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale accoglierà una conferenza con Franz Prati, a cura della Fondazione Ordine Architetti.

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