Genova. Per il ciclo a tema scientifico “Il Baule di Newton”, curato dal professor Alberto Diaspro, martedì 28 marzo alle ore 18:15 alla Società di Letture e Conversazioni Scientifiche presso Palazzo Ducale e su Zoom la fisica Annalisa Barla terrà l’incontro “A.I. dietro le quinte”. Il machine learning descritto da Arthur Samuel nel 1959 sovverte il paradigma della programmazione esplicita e costituisce oggi la base di gran parte dell’intelligenza artificiale (AI) che conosciamo.
Negli ultimi decenni l’AI ha vissuto una fulminea evoluzione permettendo alle macchine di usare grandi quantità di dati per svolgere compiti che un tempo sembravano esclusiva prerogativa degli umani. Auto a guida autonoma, chirurgia robotica e assistenti virtuali sono solo alcuni esempi di come l’intelligenza artificiale sia diventata pervasiva nella nostra vita quotidiana. Ad oggi il suo progresso costante porta al superamento dell’uomo nell’esecuzione di compiti specifici, come il riconoscimento di immagini o la traduzione di testi, e si evolve sempre di più verso modelli generativi di linguaggio (ad esempio GPT-4 o BERT) e immagini (ad esempio Stable Diffusion).
L’AI sta diventando uno strumento essenziale per affrontare con successo le sfide future dell’umanità, tra cui la scoperta di nuovi farmaci, l’epidemiologia digitale e la modellizzazione del clima. Nonostante questi sviluppi epocali tale disciplina non è immune da limitazioni, errori o pregiudizi, come nel caso dei bias di genere nelle traduzioni o di quelli razziali nel riconoscimento di immagini. Inoltre le sue capacità di ragionamento e pensiero laterale sono ancora estremamente limitate.
Per usare questo strumento consapevolmente ed evitare il rischio di aspettative esagerate e la possibilità di un altro “AI winter” è necessario affrontare tematiche importanti, come la sua sostenibilità, le implicazioni etiche sollevate, tra gli altri, da Timnit Gebru, e ragionare su quali siano le implicazioni nel caso in cui l’intelligenza artificiale diventasse AGI (Artificial General Intelligence), superando così l’intelligenza umana.
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