Genova. Domenica 27 febbraio alle ore 20:30 al Teatro Instabile andrà in scena “Il vino e suo figlio”, monologo per cantine, agriturismo, enoteche di qualità e teatri “attrezzati”, liberamente tratto da “Il navigatore del diluvio”, scritto nel 1982 da Mario Brelich. Protagonista assoluto è il vino con il suo valore mitico e sacro, la sua paradossale congiunzione tra “basso corporeo” e filosofia del palato e della vita. Quando un giovane diventa uomo? Nella nostra società sono ormai assenti i riti di trasformazione dall’adolescenza all’età adulta, quelli che venivano chiamati “di iniziazione”, ma il primo bicchiere di vino è ancor oggi testimonianza di una prova di passaggio: il fanciullo passa progressivamente dal latte materno all’acqua alla “bevanda dei grandi”.
Attraverso il racconto del figlio primogenito Sem “Il navigatore del diluvio” ripercorre le tappe misteriose della scoperta del vino da parte di Noè e del suo rapporto strettamente personale con Dio, un Javhè molto complice e “umano”. Tramite lo sguardo del figlio seguiamo la progressiva e comica evoluzione del vecchio patriarca dall’entusiasmo del primo sorso ad una gioiosa ebbrezza, per infine trovarlo trasformato dalle numerose libagioni in una esaltata e danzante preghiera di ringraziamento verso l’Altissimo per lo scampato pericolo del Diluvio.
Figlio di un vecchio alpino, anche l’interprete Enrico Bonavera trova lo spazio in una specie di “intervallo comico” per raccontare la propria personale e prima “rivelazione alcolica”. Epico, divertente, spirituale (nel senso proprio di “spirito – alcool”), “Il vino e suo figlio” nasce non solo per uno spazio teatrale ma si propone in particolare come un gioioso e felice intrattenimento per agriturismi, enoteche, festival e rassegne e naturalmente fini degustatori.