Cultura
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Maggio
2024

“Il vecchio e il male”: i cinquant’anni del comico Daniele Raco in scena a Cicagna

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Stand-up comedy, allo Stradanuova Daniele Raco porta \"Il vecchio e il male\"

Cicagna. Sabato 4 maggio alle ore 21 l’attore comico savonese Daniele Raco tornerà in scena al Teatro Comunale, in via Giovanni Gualberto 1, con “Il vecchio e il male”, spettacolo dei suoi cinquant’anni, di cui più di trenta passati sul palco, che chiuderà la sezione “Comic Bazar” della stagione. Raco si definisce stand up comedian da sempre. Definirlo con una sola parola è riduttivo, la più ricorrente è risultata essere “grasso”: lui ride e ci fa sù un libro. Altri lo vogliono “pigro”: lui torna in palestra e a quarant’anni si trasforma in pro wrestler.

All’accusa di non sapersi vestire risponde di non riconoscersi nella moda. La verità è che mangia male e ha spesso lo stomaco in cattivo arnese, ha mille pensieri tutti insieme, prende fuoco con estrema facilità. L’altra parola spesso usata per definirlo è “vero”: Daniele è uno che non le manda a dire. Odia i fighetti, i finti intellettuali, i depravati, lo spreco del talento, l’assenza di talento. È giovane e vecchio al medesimo tempo e riesce a farsi capire da tutte le generazioni.

“Cinquant’anni è il momento in cui capisci che hai meno anni davanti di quelli che hai già vissuto ma se non ti lasci prendere dal panico da questa considerazione capisci che devi necessariamente migliorare la qualità del tempo che rimane, perché sulla quantità sei perdente – dice – Devi migliorare i rapporti con le persone, avere a che fare solo con gente che stimi, fare le cose che ti piacciono e dire ciò che ti aggrada. È l’età della grande bellezza. La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto cinquant’anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”.

“Se me ne andassi dal palco dopo questa frase l’indomani tutti parlerebbero di me ma stare lì sopra è l’unica costante di una vita fuori posto e fuori luogo – aggiunge – Il buon proposito è essere finalmente libero: non ho più il tempo e la voglia di fare la faccia bella, essere accomodante, dire ciò che la gente si aspetta che io dica e allora non posso e non voglio essere corretto secondo canoni non miei, non posso e non voglio fare finta che mi interessi quello che altri hanno da dire se davvero non mi interessa”. Considerazioni, riflessioni, bilanci, buoni e cattivi propositi per il futuro si susseguono nel racconto con il consueto scorretto sguardo sul mondo, lo sguardo che “mi ha fatto stare sempre nel quinto e ultimo blocco delle trasmissioni che ho fatto”. Uno show di risate assicurate!

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