Genova. Tramite la propria collezione d’arte moderna e contemporanea la Casa del Mutilato, in corso Aurelio Saffi 1, sostiene una continua riflessione collettiva sui valori che hanno delineato e tutt’oggi indirizzano la propria storia di istituzione a tutela della comunità: pace, diritti, inclusione. All’interno di un orizzonte storico scosso e sconvolto, che contraddistingue la quotidianità degli ultimi anni, diviene quantomai necessario mantenere costante l’attenzione sia sugli sviluppi degli avvenimenti che lo hanno compromesso sia adoperarsi singolarmente affinché la libertà non solo venga preservata ma si ricerchi laddove talvolta (ancora e drammaticamente) non sempre riesce pienamente a brillare.
Dal 7 al 31 maggio “Il ricordo, la sua salute”, seconda mostra del 2024 organizzata dalla sede genovese della Fondazione A.N.M.I.G. dopo “Ombre”, protagonista della rassegna internazionale “Segrete. Tracce di Memoria”, vuole stimolare, per contrasto, nel pubblico un’autocritica costruttiva volta al superamento delle soggettive tipologie d’indifferenza. In una tragica sequenza scandita in due cupe e inequivocabili scene, raffigurate da Edgardo Rossaro e Raffaele Collina, visitatori e visitatrici possono misurare il buio e le sue conseguenze.
L’esposizione a cura di Matteo Lenuzza si pone come secondo e consecutivo appuntamento volto alla valorizzazione del prezioso patrimonio artistico regionale storicamente conservato dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. La sezione locale, rappresentata dal presidente Guido Vinacci, prosegue e approfondisce infatti il sodalizio culturale con la sezione di Rapallo e la sua collezione, a cui fa capo il presidente Agostino Pendola, con un nuovo progetto. Dopo le iniziative dedicate alla trasmissione della memoria di Alessandro Berretti, grafico pubblicitario toscano che coraggiosamente raffigurò dall’interno dei campi la propria prigionia, ecco un nuovo momento di incontro e dialogo che si sviluppa come un’analisi delle criticità contemporanee, orientata a sostenere lo sviluppo di una memoria del e nel presente, nonché il contrasto di ogni forma d’indifferenza.
La mostra è aperta al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9 alle 12:30 o su prenotazione, chiusa festivi, sabato, domenica e lunedì.
