Genova. Per il ciclo “Commedie e proverbi”, sei capolavori del maestro Éric Rohmer, da lunedì 14 a mercoledì 16 ottobre al Cinema City, in vico di Carmagnola 9, si tiene la proiezione del film “Pauline alla spiaggia” in versione originale e con i sottotitoli in italiano. Girato nel 1982, è ambientato in un paese della Normandia, dove un lunedì mattina arrivano in una villetta la trentenne Marion (Arielle Dombasle), che attende il divorzio, e Pauline (Amanda Langlet), sua cugina quindicenne.
Mentre la ragazza dichiara di non essersi ancora innamorata, Marion non ha mai smesso di sperare nel grande amore. Sulla spiaggia incontrano Pierre (Pascal Greggory), insegnante di windsurf che in passato ha avuto una storia con Marion. Fanno anche conoscenza con Henry (Féodor Atkine), etnologo divorziato che ha presso di sé la figlia per le vacanze. È a casa sua che si presenta l’occasione per discutere dei reciproci punti di vista sull’amore. La giovane Pauline trascorre la vacanza alle prese con le girandole di sentimenti che nascono e muoiono d’estate, affacciandosi alla vita adulta con uno sguardo curioso, innocente e turbato. “L’amore è una specie di follia”, osserva alla fine Pauline, dopo aver ascoltato le confidenze e assistito ai rituali di seduzione e corteggiamento.
Éric Rohmer (1920 – 2010) ha segnato la storia della cultura internazionale in particolare come membro del gruppo fondatore della Nouvelle Vague, movimento cinematografico sorto nel Secondo dopoguerra, e critico dei Cahiers du Cinéma sin dall’inizio di questa leggendaria pubblicazione nel 1951. Ha realizzato ventitré film, di cui la maggior parte organizzati in tre cicli narrativi: “Sei racconti morali” (1962 – 1972), “Commedie e proverbi” (1981 – 1987) e “Racconti delle quattro stagioni” (1990 – 1998). Ha lavorato con un ristretto gruppo di collaboratori, esprimendo un cinema caratterizzato da conversazioni espresse con una naturalezza solo apparentemente casuale, in cui ognuno può riconoscere la propria realtà fatta di dubbi, tentativi, sorprese e insospettabile incanto.
“Il ciclo ‘Commedie e proverbi’ è stato definito postfemminista per come si concentra sul racconto di giovani donne tra i venti e i trent’anni, con l’eccezione dell’adolescente Pauline, donne che studiano o lavorano, indipendenti e determinate, spesso prive di solidi legami amicali o familiari o in fuga da rapporti in cui non si riconoscono – scrive Luca Malavasi – In tutti i casi donne che, senza alcun timore della sofferenza e della verità, interpretano in modo originale e coraggioso la ricerca della felicità”.
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