Genova. Da martedì 30 novembre a venerdì 4 dicembre la Sala degli Strumenti Scientifici del Galata Museo del Mare diventa un set fotografico con gli scatti agli oltre sessanta oggetti ivi esposti e a cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, che lì ha affidati in comodato al museo nel 2003 in occasione della sua apertura al pubblico. L’iniziativa coincide con i 150 anni di vita dell’istituto.
L’intervento è una dell’attività di cura e valorizzazione delle collezioni museali ed è l’occasione per i visitatori di dialogare con i curatori per conoscere il lavoro “dietro le quinte” di un grande museo e un approccio ravvicinato a vere opere d’arte, ancorché di carattere tecnico scientifico e difficile comprensione per non addetti ai lavori.
Tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 gli strumenti esposti erano utilizzati sia a bordo delle navi sia a terra per rilevazioni utili ad una maggiore conoscenza della morfologia terrestre e delle acque costiere e l’osservazione astronomica. Tra essi il termometro a rovesciamento, utilizzato per misurare la temperatura delle acque profonde, lo stadimetro, che misura la distanza di cui è nota l’altezza verticale, usata ad esempio per misurare la distanza tra le navi, il circolo a riflessione, che consente di misurare l’angolo tra due oggetti, il cronometro marino per misurare la longitudine.
Ancora, la macchina a dividere, di costruzione francese e usata nella prima metà del Novecento per tracciare la graduazione sugli strumenti nautici di precisione (sestanti, circolari e staziografi) che si costruivano in istituto, e la matrice in rame della carta “Riviera da Oneglia a Sanremo” del 1940, disegnata con precisione e che veniva riprodotta per mezzo di una punta a secco su un supporto trasparente.