Genova. Mercoledì 13 novembre alle ore 18 ai giardini Emanuele Luzzati l’autore Luca “Zulù” Persico dei 99 Posse presenterà “Vocazione rivoluzionaria”, prima autobiografia “non autorizzata” e pubblicata da Il Castello, marchio Chinaski Edizioni. Interverrà lo scrittore Federico Traversa. Essere il frontman dei 99 Posse è solo la punta dell’iceberg di un personaggio complesso e sfaccettato come Luca Persico. Amato e odiato per la sua musica, come per le sue posizioni politiche e sociali, superati i 50 anni, O’Zulù si racconta senza veli aprendo a tutti le pagine della sua vita privata e della sua carriera artistica.
Dagli anni ’70 ai ’90 passa in rassegna la sua storia più personale, cercando le radici di quel carattere che lo porteranno a diventare il cantante di successo che tutti conosciamo. L’infanzia, la scuola, l’emarginazione e il bullismo per un “occhialuto bambino sovrappeso”, cresciuto tra l’amore della famiglia e un’educazione cattolica che gli stava stretta. Dagli studi al liceo classico alle prime militanze politiche con la sinistra antagonista, i primi ascolti musicali sullo sfondo di una Napoli popolare e ricca di fermento culturale. I centri sociali, l’università occupata dove organizzò una radio clandestina, oggetto di un servizio tv di Piero Chiambretti su Rai 3.
Nel 1991 nacque il centro sociale Officina 99 e in quel periodo si intensificarono le attività politiche, dall’invasione di una base NATO in Sardegna ai frequenti scontri con le forze dell’ordine. Nel ’92 nacquero i 99 Posse, alla firma del loro primo contratto discografico “Non avevamo la più pallida idea di cosa stavamo per diventare”. Tra aneddoti divertenti, riflessioni personali e analisi della realtà sociopolitica di quegli anni, il libro passa in rassegna molte delle tappe fondamentali che hanno accompagnato l’interscambio profondo tra Luca e Zulù, di una band nata quasi per gioco ma destinata a diventare un fenomeno di massa.
Gabriele Salvatores preso in giro al telefono, le canne sul set di “Sud” davanti a centinaia di poliziotti, il primo incontro con Meg all’università e decine di altre tessere tra impegno sociale, amicizia e discografia che compongono il mosaico dei 99 Posse. Rinunciare a tanti soldi e a molte apparizioni tv in nome di saldi principi e valori, essere esclusi dal concerto del 1° maggio, “jammare” sul palco “Vita spericolata” con Vasco Rossi sono solo alcune delle storie contenute in “Vocazione rivoluzionaria”. La politica nelle piazze a manifestare, il tragico racconto del G8, finanche l’incontro con il Subcomandante Marcos, che in piena notte si svegliò per aiutare Persico e i suoi compagni ad accendere un fuoco. I viaggi in Palestina e Iraq perseguendo fermamente quello spirito di solidarietà, amore e libertà che hanno contraddistinto sempre il percorso artistico e umano di Zulù.
Nel 2002 finisce l’avventura con i 99 e parte il progetto Al Mukawama, così come sul lato personale conosce Stefania, la donna che diventerà sua moglie e la mamma di suo figlio. Nuova vita, lontana da eccessi e dipendenze che qualche volta hanno bussato alla sua porta con le vesti del “demonio” ma stesso approccio per la sperimentazione musicale e l’impegno nel contrastare la controparte politica. Nel 2009 tornano i 99 Posse. Tra il 2017 e il 2019 nasce un side project in dj set con dj Spike. Poi il Covid-19, il teatro, la sperimentazione e infine il grande ritorno sulle scene dei 99 Posse.
