Cultura
mercoledì
30
Novembre
2022

Genova, Gaia Aprea è “Giovanna D’Arco” nella versione “dissidente” di Maria Luisa Spaziani

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30
Novembre
2022
Gaia Aprea attrice regista

Genova. Nell’ambito del XVIII Festival dell’Eccellenza al Femminile mercoledì 30 novembre alle ore 20:30 al Teatro “Eleonora Duse” l’attrice e regista Gaia Aprea porterà in scena “Giovanna D’Arco” di Maria Luisa Spaziani. “È una favola, se si vuole, da cui però la Giovanna d’Arco storica esce intatta con la sua fede, il suo slancio, la sua genialità, la sua verità, il suo assoluto disinteresse, la sua travolgente simpatia – dice Spaziani – Giovanna non muore, è in mezzo a noi! – aggiunge – Giovanna la Pulzella è un mito che non smette di parlare e affascinare con l’intricato mistero che da sempre porta con sé”.

L’autrice ne rimase affascinata all’età di 12 anni e per tutta la vita porta avanti i suoi studi su questa giovane donna e i racconti che la circondano. Quando decide di scrivere questo romanzo popolare in sei canti in ottave e un epilogo lo fa, per sua stessa ammissione, quasi sotto dettatura, come se la sua mano fosse stata guidata, e opta per la versione dissidente della storia e della leggenda che ammantano la figura di Giovanna.

La Pulzella, di umilissime origini contadine, si sente chiamata da Dio alla liberazione del territorio francese occupato dagli inglesi. Ottiene misteriosamente il comando di un’armata, misteriosamente mostra eccellenti doti tattico militari, misteriosamente si mette a parlare un francese perfetto e non il dialetto del suo paese. Tutto è misterioso, tanto che per la corte di Francia questa figura diviene imbarazzante: il 30 maggio 1431, a soli 19 anni, Giovanna fu arrestata e condannata al rogo dall’Inquisizione. Fu veramente lei a morire sul rogo?

Spaziani dà corpo ad una versione dissidente per cui Giovanna fu sostituita sul rogo e andò sposa a Roberto des Armois. L’autrice ci restituisce una Giovanna moderna, la quale, avendo rinnegato il suo destino, conosce il tormento del rimorso, della frustrazione, della noia, sino a trovare lei stessa liberazione dai mali gettandosi volontariamente nel fuoco. Il linguaggio poetico però è sempre altissimo, come se la Pulzella potesse essere toccata solo dalla poesia.

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