Genova. Il regista di Apocalisse Giorgio Gallione, incontra il pubblico dopo la rappresentazione del 15 aprile, alle 22.30.
Gli spettatori avranno la possibilità di scoprire come è nata l’idea dello spettacolo e come il regista ha sviluppato il lavoro in collaborazione con l’autore (Niccolò Ammaniti), l’interprete (Ugo Dighero), la scenografa Lorenza Gioberti e il light designer Aldo Mantovani.
L’appuntamento chiude per questa stagione il progetto Leggere uno spettacolo, all’interno del quale il regista ha già avuto modo di approfondire il tema della creazione teatrale partendo dagli spettacoli Beatles Submarine, Father and son, L’invenzione della solitudine e La misteriosa scomparsa di W.
“Apocalisse è l’occasione per esplorare temi e linguaggi di uno scrittore tra i più creativi del panorama italiano, le cui trame e personaggi possiedono già sulla pagina una evidente, potente valenza teatrale e scenica” anticipa Giorgio Gallione nelle sue note di regia. “Il copione è stato costruito su due racconti scritti in tempi molto diversi: Lo zoologo (tratto da Fango) e Sei il mio tesoro (pubblicato nel volume Crimini). Queste due storie si innestano nella vicenda di un uomo colpito da un morbo misterioso contratto con l’avvicinarsi di una sorta di Apocalisse globale, arrivata senza trombe del giudizio ad annunciarla. Barricato in una devastata casa / hangar, con le ultime forze scrive e racconta storie simbolo di questo progressivo disfacimento dell’umanità e del mondo. Vengono così evocati sulla scena zombie che prendono la laurea e folli chirurghi plastici, poliziotti antidroga dal grilletto facile, ultras demenziali e violenti, cabarettisti cialtroni e starlette formose dal dubbio talento. Forte della propria vis comica, Ugo Dighero passa vorticosamente da un personaggio all’altro. Il risultato finale è una perfida parodia di una società alla deriva, un po’ operetta a/morale e un po’ favola nera”.
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