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Frammenti, mostra personale di Francesco Martera

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FRAMMENTI. Mostra personale di Francesco Martera

S’inaugura sabato 26 ottobre 2019 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Francesco Martera “Frammenti” a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 6 novembre 2019 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.

Riassumere sessant’anni di ricerca artistica è impresa ardua, ma si può partire da un concetto che faccia da innesco a una riflessione più allargata, individuando un comune denominatore: è una geografia immaginata quella che si snoda attraverso le varie serie produttive, costituita da frammenti che derivano da visioni, ricordi, fantasie, racconti. E c’è un purismo che permane, nonostante le inevitabili variazioni, e che richiama certe atmosfere metafisiche di Carrà, oserei dire un purismo ideologico nel concepire la vita come un vasto orizzonte su cui si affacciano di volta in volta partenze, ritorni, approdi, tempeste, derive, inquietudini. C’è un approccio erratico nella scelta dei soggetti che oscillano tra quello del mare e il paesaggio dell’Etruria, tra l’appartenenza e lo sradicamento, tra vicende umane e una dimensione fantastica, in cui gli elementi convergono per dare vita a opere che hanno una profondità letteraria oltre che figurale.
L’immaginario visivo di Martera affonda le radici della sua ispirazione nell’universo del mare a cui è legata la sua infanzia a La Spezia, non è un mare reale, ma un luogo mentale, come testimonia lo stesso autore: “… Ho sempre pensato che le improbabili onde e i mari impossibili che ho dipinto avessero origine più dalle storie che nascono nei porti e sulle spiagge che da osservazioni o interpretazioni legate alla realtà. […] Tento oggi una conciliazione tra il reale e il creativo per recuperare quella scissione tra me e il tempo”.
Martera riesce a infondere ai suoi dipinti la stessa suggestione di opere scritte, ognuno è un racconto in cui dal figurativo si passa all’astratto e viceversa: con il passare del tempo, le varie suggestioni reali e immaginate sono confluite in una convergenza tra possibile e impossibile, tessendo un’unica grande dimensione pittorica fatta di tanti frammenti. Coniugando semplicità e contemplazione, l’artista trasla il paesaggio su un piano soggettivo, il tentativo è quello di rappresentare l’essenza, lo spirito dei luoghi attraverso una sintesi pittorica che riecheggia la stessa rievocazione di modelli archetipali dei paesaggi di Carrà.
I suoi paesaggi re-inventati diventano allusivi del viaggio della conoscenza, il mistero avvolge l’atmosfera di molte opere a suggerire la complessità quasi insondabile del mondo che ci circonda e introduce un elemento dubitativo attraverso riferimenti iconografici ricorrenti come l’orizzonte e l’isola. Entrambi si prestano a una duplice interpretazione: da un lato, rappresentano metaforicamente dei confini, l’ignoto, ostacoli impervi, dall’altro, il fascino della scoperta o un motivo di meraviglia per avventure sempre possibili. La pittura di Francesco Martera suggerisce una visione mutevole dell’esistenza, accostandosi concettualmente all’esplorazione, e trova emblematicamente consonanza con queste parole di Guy de Maupassant: “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.”

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