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Festival Limes al Ducale, la Terza guerra mondiale?

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platea ducale
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Genova. Una tre giorni dedicata all’età dell’incertezza, dell’instabilità, all’oggi. Torna a Palazzo Ducale il Festival di Limes, la rivista italiana di geopolitica. Titolo che accomuna gli eventi è “La terza guerra mondiale?” prendendo spunto dalla suggestione di papa Francesco. Analisti, studiosi, giornalisti ed esperti affronteranno la disgregazione dell’utopia di un nuovo ordine mondiale, che ha lasciato il passo alla frammentazione. Tante le domande: il terrorismo è un fenomeno transitorio o una realtà strutturale? Il Medio Oriente va verso nuovi equilibri o nuovi disastri? Che esiti avrà il nuovo confronto tra Stati Uniti, Russia e Cina? Quale l’impatto di tecnologia e demografia sulle dinamiche geostrategiche e sui conflitti in corso?

L’instabilità investe la politica, l’economia, le questioni ambientali, le società, la sicurezza, gli equilibri internazionali. Durante la tre giorni verranno analizzate le dinamiche militari, economiche, sociali, demografiche, geopolitiche che concorrono a determinare l’attuale fase.

Si parte domani mattina alle 10 con Lorenzo Trombetta, corrispondente per l’Ansa da Beirut, che cercherà di spiegare agli studenti chi sono i terroristi. Nel pomeriggio alle 18 Romano Prodi dialoga con Lucio Caracciolo, direttore di Limes proprio sulla Terza guerra mondiale. Alle 21 “La guerra al califfo vista da dentro”, con Mattia Toaldo (European council on foreign relations), Omar Abdulaziz Hallaj (coordinatore della Syria initiative-common space initiative, Beirut) e Mowaffak Al Rubale (deputato iracheno, ex consigliere per la sicurezza nazionale).

Sabato cinque appuntamenti, due dedicati alla guerra al terrore (fronti esterni alle 10.30, fronte interno alle 16.30), uno al “Pianeta stretto” (ore 12) in cui si discuterà di demografia e alta tecnologia con Roberto Cingolani dell’IIT. La giornata prosegue alle 18 con “Quante divisioni ha Francesco?”, con tre vaticanisti (Piero Schiavazzi, Fulvio Scaglione e Marco Ansaldo) e alle 21 con “La mia Turchia infelice perde la democrazia”.

La giornata di domenica affronta la guerra non solo dal punto di vista militare (ore 10.30 “Come e dove si combatte oggi la guerra”), ma anche dal punto di vista economico-finanziario (ore 12). Chiusura nel pomeriggio con l’analisi di due confronti-scontri: alle 16 “Cina vs Usa”, alle 17.30 “Occidente vs Russia”.

Per tutti e tre i giorni sarà visitabile la mostra “Sull’orlo del mondo”, che affronta il tema dei profughi.

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