sabato
27
Aprile
2019

Costellazioni, i miti portati ai giorni nostri. Con Modestina Caputo

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Costellazioni

Genova. Sagittario – Costellazione posta tra lo Scorpione e il Capricorno. E’ formata da un gruppo di stelle disposte a trapezio e uno disposto ad arco. Secondo i Greci essa rappresentava Chirone, figlio di Crono e Filira e il più famoso e saggio dei Centauri. Nella sua grotta ai piedi del monte Pelio educò i figli di dei ed eroi fra i quali Eracle, Giasone, Castore, Polluce, Achille e Ascheplio. Conosceva l’arte della guerra e della caccia, la musica, la medicina e l’astrologia. Ferito accidentalmente da Eracle, rifiutò l’immortalità e si offrì a Zeus per morire al posto di Prometeo.

Pleiadi – Gruppo di stelle nella costellazione del Toro. Secondo i Greci rappresentavano le sette figlie di Atlante e della oceanina Pleione. Si chiamavano: Maia, Elettra, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e Merope. Zeus le amò tutte eccetto Meropre, moglie di Sisifo. Per onorarle e per salvarle da dardi di Orione che le inseguiva, il padre degli dei le tramutò in stelle. Merope, l’unica che si unì a un mortale, è la stella meno luminosa, quasi si vergognasse e non osasse farsi vedere. L’apparire delle Pleiadi segna l’inizio della stagione propizia alla navigazione.
Dioscuri – Dioscuri, figli di Zeus, vengono così chiamati i due gemelli Castore e Polluce nati dal dio e da Leda, moglie di Tindaro, re di Sparta (da qui anche l’appellativo Tindaridi). Erano anche fratelli di Elena e Clitennestra, nate dalla stessa madre. La leggenda narra che nacquero da un uovo, perché Zeus si era unito a Leda sotto forma di un cigno.

Secondo l’altra leggenda, Castore era considerato figlio di Tindaro e quindi mortale, gemello di Clitennestra; Polluce invece, figlio di Zeus, nato insieme a Elena, quindi immortale. Castore era un abilissimo domatore di cavalli, Polluce primeggiava nel pugilato. I due fratelli compirono le loro gesta sempre insieme e il mito ce li presenta inseparabili l’uno dall’altro. Quando Castore morì ucciso da Ida nell’impresa contro gli Afaridi, Polluce rifiutò l’immortalità a meno che il fratello non potesse condividerla. Zeus così concesse che trascorressero a turno un giorno nell’Olimpo e un giorno nell’Ade. E come ricompensa per il loro amore fraterno ne pose l’immagine tra le stelle, come costellazione dei Gemelli.

Dragone – Le Esperidi erano ninfe dell’estremo Occidente che vivevano in un bellissimo giardino cinto da alte mura che il mito pone ai confini del mondo. Erano considerate figlie dell’Oceano e della Notte o anche di Atlante e di Esperide. Il loro numero varia da 1 a 11 ma per lo più gli scrittori citano : Egle, Esperia , Aretusa. Erifeide, Atalanta e Busiride. Il loro compito più importante era quello di custodire il giardino nel quale crescevano i famosi pomi d’oro da un albero donato da Gea ad Era in occasione delle nozze con Zeus. Per proteggere l’albero le Esperidi si servivano di un insonne drago con cento teste, Ladone, figlio di Forco e di Ceto. La leggenda collega le Esperidi con le imprese di Eracle. Infatti l’eroe, messosi alla ricerca dei tre pomi d’oro da portare ad Euristeo, uccise Ladone, drago dalle cento teste che li custodiva.

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