Chiavari. Sabato 18 marzo alle ore 16 nella Sala Presidenziale della Società Economica l’archeologo Roberto Maggi parlerà di “Castellari e altro. Storia profonda dell’Appennino ligure – Dall’archeologia all’evoluzione del paesaggio”. Durante la conferenza tratterà un argomento, quello dei castellari appunto, che appare un po’ dimenticato ma da cui discende la storia degli insediamenti e dell’ambiente dell’entroterra ligure.
Si tratta di una forma di insediamento e difesa che gli antichi liguri adottavano dall’Età del Bronzo a tutta l’Età del Ferro, utilizzando alture nei pressi dei loro abitati. Nel Levante sono stati oggetto di scavi i castellari di Zignago, Pignone, Camogli e Uscio, quest’ultimo illustrato in una monografia curata dallo stesso Maggi, e il Castelfermo nei pressi di Carro, in provincia de La Spezia.
Nell’entroterra ligure il toponimo “castellaro” è alquanto diffuso e, pur non essendo state fatte specifiche ricerche, va considerato come testimonianza di insediamenti anteriori alla conquista romana e un buon indice per la storia del popolamento. In alcuni casi il termine è stato sostituito da “castello”, in quanto il sito è stato utilizzato in epoca medievale per erigervi fortificazioni. Tuttavia è ancora presente nella sua forma originaria in parecchie località sia costiere sia interne.
La conferenza si presenta pertanto come un’ottima occasione per gettare lo sguardo su un lungo arco di tempo in cui è possibile ritrovare le nostre radici e capire quanto l’uomo abbia influito sull’ambiente. L’iniziativa è promossa dalla Sezione Tigullia dell’Istituto di Studi Liguri e dalla Società Economica con l’apporto organizzativo del Centro Culturale Lascito Cuneo di Calvari.