Genova. Il Nuovo Teatro Sanità di Napoli è uno di quei teatri che celano un senso profondo all’interno di una città, di un territorio, di un quartiere. Sono luoghi in cui si tenta di creare un modo di vivere diverso, possibile, pulito. Sono spazi di resistenza. In questo luogo “miracoloso” nel cuore della città partenopea si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile.
Qui, faticosamente, tenacemente, si fanno spettacoli che hanno, appunto, il sapore del miracolo: perché scaturiscono da un ambiente in cui la realtà si impone in tutta la sua complessa e contraddittoria evidenza. Ecco, allora, che dopo la felice esperienza dello spettacolo Gomorra, lo scrittore Roberto Saviano e il regista Mario Gelardi si uniscono di nuovo in un progetto che racconta l’ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia dal sapore shakespeariano.
Nel gergo camorristico “paranza” significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e si usa per le piccole imbarcazioni che tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano pesci buoni per la frittura di paranza. L’espressione “paranza dei bambini”, quindi, indica la batteria di fuoco, ma restituisce l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti, come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano racconta nel suo ultimo best seller, edito da Feltrinelli nel 2016.
Biglietti da 17 euro, inizio alle 20.30.
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