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giovedì
16
Novembre
2023

“Babilonia”: a Genova personaggi, maschere e favelle nell’Italia del ‘500

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Novembre
2023
"Babilonia" spettacolo Ensemble Dramatodia

Genova. Nella cornice della rassegna musicale “La Voce e il Tempo” e in collaborazione con il “Festival Modulazioni” di Cuneo giovedì 16 novembre alle ore 21 nella Sala di Rappresentanza di Palazzo Doria Tursi, in via Giuseppe Garibaldi 9, l’Ensemble Dramatodia, diretto da Alberto Allegrezza, presenterà lo spettacolo “Babilonia. Personaggi, maschere e diverse favelle nell’Italia del Cinquecento”.

Veneziani, bergamaschi, bolognesi, tedeschi, mori, napoletani, spagnoli, cingari egiziani, turchi, ebrei… Il mondo musicale e teatrale del Cinquecento è popolato di figure e personaggi di diverse origini che s’incontrano e convivono in un articolato e ricco caleidoscopio etnico, a riprova del fatto che immigrazione ed emigrazione sono state sempre presenti nella storia europea. In ragione della sua posizione geografica, del suo esser divisa in una moltitudine di stati locali, in parte soggetti alla dominazione di altre potenze europee, l’Italia è stata sempre un crocevia particolarmente affollato di popoli diversi e quindi culture, tradizioni e soprattutto lingue.

La musica ha rappresentato un punto d’osservazione privilegiato di questa variopinta teoria di personaggi e caratteri: in quest’epoca il lessico musicale italiano si arricchisce di termini, come “moresca”, “passacaglia”, “allemanda”, “tedesca”, “aria di Firenze”, “tenore di Napoli”, “bergamasca”, “ciaccona”, che testimoniano l’assimilazione di elementi di culture diverse. Se tutto ciò è vero per la cultura musicale, la ricchezza che proveniva dall'”esotico” e dallo “straniero” fu sfruttata mirabilmente da tutti quegli attori professionisti che operavano all’interno delle strutture drammaturgiche e organizzative di quella che più tardi sarebbe stata definita “commedia dell’arte”.

Non solo fra i “tipi” comici venivano rappresentati uomini e donne di diversa estrazione sociale e nazionalità per sfruttare al massimo l’effetto comico dei diversi linguaggi, di alcuni elementi pittoreschi di una certa cultura o certi vizi o debolezze associate ad un popolo (Pantalone era veneziano, il Dottor Graziano bolognese, il Capitano poteva essere spagnolo, napoletano o tedesco, i servi bergamaschi, etc…). Spesso per vivacizzare ulteriormente le trame e i “lazzi” comici potevano entrare personaggi extraeuropei, come ebrei, turchi, stratioti (istriani, dalmati, greci o albanesi), indiani. Inoltre le commedie potevano essere ambientate in luoghi remoti ed esotici.

Lo spettacolo racconterà tali personaggi e maschere del Cinquecento italiano e sarà suddiviso in dodici sezioni corrispondenti ad altrettante “nazioni” omaggiate e talvolta derise dalla penna vivace di poeti e compositori, quali Giulio Cesare Croce, Antonio Molino, Filippo Azzaiolo, Andrea Gabrieli, Massimo Troiano, Jaques de Wert, Orazio Vecchi e Grammatio Metallo.

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