Genova. Dal 14 giugno al 3 novembre al Museo Wolfsoniana, a Nervi, è visitabile la mostra “Attraversando la Storia. Il mondo artistico di Flavio Costantini”, a cura di Anna Costantini, Matteo Fochessati e Anna Vyazemtseva. Nel corso della sua lunga carriera artistica Costantini (1926 – 2013) si è trovato spesso a confrontarsi con le contraddizioni, le ambiguità e gli inganni della storia, indagando i drammatici eventi del Novecento, di cui attraverso vari cicli pittorici ha suggestivamente rievocato alcuni tra i più emblematici episodi.
Dalle dinamiche sovversive scatenate dal movimento anarchico, di cui ha ricostruito con meticolosa e dettagliata attenzione gli attentati compiuti negli anni a cavallo fra Otto e Novecento, all’affondamento del Titanic, che simbolicamente segnò la fine di un’epoca, come ben presto sarebbe stato tragicamente evidente sui fronti insanguinati della Grande Guerra, sino all’eccidio della famiglia dello zar di Russia, che nel corso di quel conflitto sancì la vittoria di una rivoluzione destinata a sovvertire gli equilibri politici del mondo.
L’esposizione si integra coerentemente con lo spirito della collezione di Micky Wolfson, il quale era legato a Costantini da antica amicizia e ha ugualmente inteso documentare la complessità e i profondi e significati storici e sociali di quella tormentata epoca grazie alla varietà dei materiali raccolti. Dunque si propone di offrire una suggestiva e affascinante testimonianza della produzione di un artista unico per stile e soluzioni espressive.
Nonostante il rimando a diverse tendenze contemporanee (a cominciare dalla pop art), Costantini nella sua straordinaria e coinvolgente attitudine nel ricreare i gusti, le mode e le ambientazioni del tempo si è servito di un originale linguaggio artistico caratterizzato dal punto di vista formale da spericolate soluzioni prospettiche e rispetto ai contenuti da una maniacale indagine storica.
Questo suo peculiare processo di elaborazione delle vicende destinate a confluire nelle sue celebri serie tematiche è testimoniato nella mostra da una selezione delle pubblicazioni e dei materiali documentari (lettere, fotografie, ricerche, schizzi) conservati presso l’Archivio Flavio Costantini, attivo a Carrara dal 2019.
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