Genova. Universalmente noto come il maggiore studioso al mondo dei segni alfabetici, Alfred Kallir ha mostrato la natura molteplice delle lettere che noi tutti conosciamo. Le lettere dell’alfabeto sono “immagini decadute”: prima di diventare ingredienti significanti del messaggio verbale avevano una loro vita propria.
Domenica 4 luglio alle ore 20 e alle 21:30 alla Sala Mercato del Teatro “Gustavo Modena” andrà in scena “Alfa-Beth”, ultimo atto del festival “Le Strade del Suono”, uno spettacolo nato “a quattro mani” dalle menti di Matteo Manzitti e Alberto Barberis, i quali con l’Eutopia Ensemble andranno ad indagare la presenza dell’acustico e dell’elettronico in tutte le forme, dal processamento in tempo reale all’elettronica in tempo differito, dall’acusmatica alla musica strumentale pura.
Kallir chiama in causa la “semantica bisferica” per spiegare la natura, la “psicogenesi” dei segni alfabetici, una semantica fondata sia sull’immagine sia sul suono. Considerando l’importanza non casuale dell’ordine alfabetico, “Alfa-Beth” intende indagare la forza e le proprietà delle singole lettere cercando di costruire una “drammaturgia sonora” dell’alfabeto, una drammaturgia che però si faccia carico anche degli aspetti simbolici, o meglio “simballici”, della “semantica bisferica”, utilizzando quindi il suono e l’immagine contemporaneamente.
I video di Rajan Craveri evocano il complesso sistema iconografico ed etimologico di ogni lettera e trasmessi da tre diversi monitor dialogano in tempo reale con ciò che accade a livello sonoro. “Alfa-Beth” intende essere quindi un’esperienza immersiva, un viaggio allo stesso tempo arcaico e inedito e che non lascerà indifferenti.