Genova. Lunedì 5 maggio alle ore 17:45 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale l’incontro su “La storia profonda dell’Umanità” con Elisabetta Starnini, esperta della preistoria dei Paesi mediterranei, aprirà il ciclo “Scienza condivisa: intelligenze future”, curato da Alberto Diaspro ed Enrico Paroletti e realizzato dalla partnership fra Società di Letture Scientifiche e Fondazione Palazzo Ducale. Le intelligenze future sono quelle di cui avremo bisogno e sono parte della costruzione della conoscenza e del senso critico per le nuove generazioni.
Le intelligenze future non possono però tralasciare quelle del passato, tantomeno altre e nuove forme di intelligenza, e quei percorsi della ricerca di base che prima di “tracimare” nella ricerca applicata e nel trasferimento tecnologico non sempre sono stati compresi, alcune volte significativamente trascurati, e che ancora oggi suscitano degli interrogativi. La fiducia “aleatoria” della speranza e la “concretezza” dell’aspettativa si mescolano con la mediazione dell’intelligenza, naturale o artificiale che sia.
La logica di far coincidere l’inizio della storia e la nascita della civiltà umana con l’invenzione della scrittura risente ancor oggi della temporalizzazione del mondo proveniente dal quadro concettuale religioso di matrice ebraico cristiana. L’immenso lasso di tempo che precede quel momento, definito quasi in contrapposizione come preistoria, viene semplicemente ignorato o al più ridotto ad un breve paragrafo iniziale.
In questo modo si ignora un’enorme quantità di informazioni fondamentali per capire chi siamo. È come leggere solo il capitolo finale di un romanzo: sapremo come è finita una storia ma mai come è iniziata. Muoveremo i nostri passi fra le Grotte di Toirano e i Balzi Rossi, incredibili testimoni della storia dell’umanità e dell’evoluzione dell’intelligenza.
