Genova. La razzia di circa 1500 lavoratori dalle fabbriche genovesi che ebbe luogo il 16 giugno 1944 fu il più grande prelievo coatto di forza lavoro realizzato dai nazifascisti in Italia e uno dei maggiori in Europa. Con l’avvicinarsi dell’ottantesimo anniversario di una data tanto significativa della storia genovese giovedì 13 giugno dalle ore 9:30 nella Sala Consiliare della Città Metropolitana, presso Palazzo Doria Spinola, in largo Eros Lanfranco, l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea invita al convegno di studi “80° della deportazione dei lavoratori genovesi del 16 giugno 1944. Conflitto sociale nella guerra. Deportazione dei lavoratori e sfruttamento della manodopera nel Terzo Reich”.
“Ricordare la deportazione del 16 giugno ’44 è oggi l’occasione per riflettere su una pagina dolorosa della recente storia genovese, in cui si saldarono obiettivi repressivi messi in atto dalle gerarchie nazifasciste e il prelievo forzoso di manodopera a sostegno dell’economia del Reich hitleriano, reso ancor più bisognoso dopo la disfatta di Stalingrado e lo sbarco alleato in Normandia – commenta il presidente Giacomo Ronzitti – Il convegno si ripropone altresì di focalizzare la complessità di quella fase drammatica del secondo conflitto mondiale, che fu guerra totale in tutto il continente europeo e anche guerra civile, patriottica e di classe in Italia, per usare l’efficace sintesi di Claudio Pavone, e il ruolo della classe operaia genovese nel più ampio contesti della Resistenza italiana”.
All’evento verrà presentato lo studio ad opera di Irene Guerrini e Marco Pluviano “16 giugno 1944. Razzia, repressione, esigenze dell’economia di guerra tedesca”. Parteciperanno studiosi e docenti di prestigiose università, enti di ricerca, istituzioni cittadine e regionali e rappresentanze dei sindacati confederali.