venerdì
18
Aprile
2025

A Genova la “Via Crucis di speranza” di Comunione e Liberazione

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Venerdì Santo. Via crucis di speranza nel centro di Genova

Genova. “Un avvenimento in cui entrare” sono le parole con cui inizierà il cammino della Via Crucis che Comunione e Liberazione proporrà nella serata di Venerdì Santo 18 aprile, con partenza alle ore 20:15 dalla Chiesa del Padre Santo, in piazza dei Cappuccini. È qualcosa accaduto duemila anni fa e poi riaccaduto a migliaia di giovani che hanno seguito don Luigi Giussani dagli anni ’50 lungo le stradine e le creuze che si inerpicavano sulle colline alle spalle di Varigotti, dove si svolgeva nei primi anni il triduo pasquale dei ragazzi di allora, e accade ancora oggi in diverse località in Italia e nel mondo.

A Genova la Via Crucis attraverserà le vie del centro storico grazie alla collaborazione della Polizia Municipale, sostando presso le chiese Santa Maria Immacolata, in via Assarotti, Santa Caterina e Santo Stefano e si concluderà alla Chiesa Nostra Signora della Consolazione, in via XX settembre. L’evento permetterà di vivere il mistero della Passione e morte di Gesù: è per ciascuno un’occasione preziosa di ritornare all’essenziale.

“I drammi del nostro tempo, spesso segnati da conflitti personali e collettivi, le nuove esigenze e gli interrogativi che ci vengono posti e noi stessi avvertiamo, il dolore e la fragilità che viviamo e vediamo intorno a noi ci rendono spesso incerti e confusi e ci inducono talora a perdere la speranza – dice il movimento Comunione e Liberazione – Ne è una testimonianza il percorso, ospitato dalle parrocchie che aprono le porte, con grande disponibilità, nella sera del Venerdì Santo e che con le loro comunità, in particolare quelle ucraina e sudamericana, testimoniano esse stesse le sfide a cui dobbiamo far fronte”.

Le stazioni della Via Crucis saranno accompagnate dalla lettura della Passione e dai canti della tradizione musicale che accompagnano dal Medioevo ad oggi questo momento liturgico: dal “Laudario di Cortona” all’”Exaudi Domine” di Lorenzo Perosi, dagli inni gregoriani alla polifonia di Tomás Luis de Victoria, dallo “Stabat Mater” ai cantautori religiosi francesi e italiani contemporanei.

Il complesso di letture e musiche introduce nell’avvenimento drammatico della sofferenza e morte di Cristo e diventa fonte di speranza e salvezza. Una speranza che trova eco nelle parole di papa Francesco: “Facciamo Pasqua con Cristo! Egli è arrivato nel punto più lontano in cui ci eravamo perduti, ha percorso i grovigli delle nostre paure e ci ha risvegliati alla vita. Ancora oggi passa, trasforma, libera. Con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare”.

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