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A Genova la mostra “Vittorio Lavezzari. Anche la Storia può morire”

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Vittorio Lavezzari. Anche la Storia può morire.

Genova. In occasione della ricorrenza degli ottant’anni dalla Liberazione anche la Casa del Mutilato, in corso Aurelio Saffi 1, aderisce alle celebrazioni della città, Medaglia d’Oro per la Resistenza, con la nuova produzione culturale “Vittorio Lavezzari. Anche la Storia può morire”. L’esposizione si pone come momento di restituzione pubblica e fisica di una parte di memoria cittadina soppressa dal regime fascista.

Gli spazi dell’edificio accolgono il bozzetto originale della scultura “Voltri ai suoi caduti” del 1924, realizzato dall’artista Vittorio Lavezzari in previsione della successiva realizzazione del monumento dall’omonimo titolo, che ricordava il sacrificio dei voltresi in piazza Gaggero, nel Ponente cittadino, di fronte alla sede del Municipio. Cento anni fa all’inaugurazione partecipò lo stesso Carlo Delcroix, fondatore dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, che perse arti e vista nella Prima Guerra Mondiale e le parole del quale sono un monito drammaticamente attuale, inciso sulla facciata della Casa del Mutilato: “La guerra è la lezione della storia che i popoli non ricordano mai abbastanza”.

Se quotidianamente le immagini degli scontri del presente testimoniano l’orrore che imperversa alle porte dell’Europa, Genova ha visto sottrarsi con e per la violenza un’immagine (per contrasto) di pace, nata dal dolore che la travolse nel suo recente passato. È durante la Seconda Guerra Mondiale che il monumento “Voltri ai suoi caduti” venne fuso per ricavarne armamenti: un cortocircuito paradossale che vide sfruttare quale strumento d’uccisione il medesimo materiale precedentemente impiegato per sostenere l’antibellicismo.

La mostra “Anche la Storia può morire” desidera non solo ricordare la vicenda dal punto di vista artistico, storico e sociale ma legarla alla quotidianità, generando una riflessione costruttiva nel e con il pubblico in visita, che può partecipare ad un momento comunitario temporaneo in cui è possibile riappropriarsi di una parte strappata del proprio patrimonio. Questo progetto rientra nell’orizzonte di valorizzazione dell’arte pubblica intrapreso dalla Casa del Mutilato. La mostra è visitabile dal 18 aprile al 16 maggio dalle ore 9 alle 12:30, sostenuta dalla presidenza dell’ente (Guido Vinacci) e curata dal direttore culturale del museo Matteo Lenuzza.

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