Genova. La Fondazione Diesse organizza due proiezioni del docufilm “Berrettina Spekerin” dedicato ad Emilia Belviso, partigiana e volontaria nella Guerra Civile Spagnola. Giovedì 13 marzo alle ore 20:30 al Nuovo Cinema Palmaro, in via Prà 164R, interverranno Anna Maria Dagnino della Fondazione Diesse, Roberto Pittalis di Coop Liguria, il regista Ugo Roffi e i presidenti di ANPI Voltri, Prà e Pegli. Venerdì 14 marzo alle 20 presso la Sezione Anpi Goffredo Villa, in salita san Nicolò 9R, a Castelletto ci saranno Alessandro Lombardo per la Fondazione Diesse e Andrea Mantero per Coop Liguria.
“Berrettina Spekerin” è un omaggio ad Emilia Belviso (Savona, 1898 – Genova, 1985) e alle tante donne che con coraggio e abnegazione hanno combattuto per la libertà ma anche l’occasione per scoprire e valorizzare il prezioso patrimonio conservato nell’archivio della Fondazione Diesse. Il documentario si articola in due parti. Nella prima Milena Lanzetta legge una elaborazione di un testo biografico di Belviso e ripercorre alcune delle vicende più importanti della sua vita.
Si racconta della fuga in Francia, perché perseguitata dall’OVRA per la sua appartenenza al Partito Comunista, il suo successivo impegno nelle Brigate Internazionali come “voce” di Radio Barcellona (da qui il nome “Spekerin”), il suo ferimento in Spagna a seguito di un bombardamento nel 1938, all’intensa attività contro i nazisti. Nello stesso anno viene scoperta ed è costretta a ripiegare su Nizza, dove farà parte del Comitato di Liberazione Nazionale della regione delle Alpi, e parteciperà attivamente alla lotta di Liberazione. Sarà anche responsabile dell’UDI Unione Donne Italiane della regione.
Nella seconda parte sono raccolte le testimonianze di alcuni compagni e compagne di partito che l’hanno conosciuta quando, a guerra finita, lavorava nella segreteria della Federazione del PCI di Genova (1950 – 1980): Mario Margini, Maria Grazia Daniele e Silvano Bozzo. Attraverso i loro ricordi viene ricostruito il periodo successivo alla Liberazione e delineato il suo carattere di donna appassionata e generosa, che ha sempre anteposto l’interesse collettivo a quello personale. Nel 1985, alla sua morte, lascia quel poco che ha al partito. Come tanti uomini e donne della sua generazione, ha raccolto e tenuto, anche a rischio della vita, tanti scritti e documenti che oggi hanno contribuito a raccontare la sua storia.
Il documentario prodotto dalla Fondazione Diesse è nato da un’idea di Ubaldo Benvenuti, Luca Borzani, Alessandro Lombardo e Mario Margini ed è diretto da Ugo Roffi. I testi sono stati elaborati da una memoria autobiografica di Emilia Belviso da Alessandro Lombardo, le interviste sono state realizzate da Ludovica Schiaroli. Coordinamento e organizzazione sono di Mario Tullo, le ricerche di archivio e digitalizzazione a cura di Francesco Ferrari, i materiali tratti dagli archivi delle fondazioni Diesse e Ansaldo.
