Il caso

Gli ospedali San Martino e San Paolo obbligati a risarcire una 20enne, handicap permanenti per errori medici

La giovane era stata ricoverata in entrambe le strutture. Il giudice ha stabilito una somma di oltre 100mila euro

sala operatoria

Genova. Gli ospedali San Paolo di Savona e San Martino di Genova sono stati obbligati dal tribunale civile a risarcire complessivamente 114mila euro a una ragazza di poco più di 20 anni che si è trovata con alcuni handicap permanenti, fisici e neurologici, dovuti a una catena di errori medici e procedurali.

A dare la notizia è stato lo studio legale che ha seguito la giovane. “Il caso ha coinvolto una ragazza di 20 anni, da noi assistita, e che ha riportato gravi danni – spiega l’avvocato Andrea Marzorati – la giovane ha riportato la perforazione della vena giugulare e la paralisi della corda vocale destra, cosa che le ha provocato un’alterazione della voce non rientrata dopo 60 sedute di logopedia”.

Inoltre sono stati riscontrati, come emerge anche dalla sentenza, danni neurologici. “La parte destra del volto della giovane è colpita dalla sindrome di Bernard-Horner, dovuta alla lesione delle vie nervose simpatiche durante le procedure mediche – proseguono gli avvocati dello studio Marzorati – ciò comporta palpebra cadente e pupilla costantemente ristretta, una condizione irreversibile che impatta anche sul campo visivo e sull’espressività facciale”.

Infine una danno estetico. Sul torace della ragazza resta una cicatrice deturpante di circa 15 centimetri. “Questa ragazza non si sente a proprio agio a mettersi in costume e a portare avanti una vita normale come i suoi coetanei”.

La paziente si era rivolta agli ospedali per trattare una malattia cardiologica congenita. Dapprima al San Paolo di Savona, dove era programmata un’operazione, tecnicamente piuttosto semplice (lo scrivono i periti) ma dove alla ragazza vengono trapassate la vena giugulare e penetrata l’arteria vertebrale. Dopo quell’intervento, già mal eseguito, la 20enne viene trasferita all’ospedale di Pietra Ligure, cosa che rallenta la rimozione di un catetere che si rivelerà problematico.

La ragazza peggiore e viene trasportata al San Martino di Genova, dove – raccontano gli avvocati – viene lasciata in attesa 24 ore prima di essere nuovamente operata. Anche durante l’operazione al San Martino, sentenziano i giudici, non vengono rispettati tutti i crismi necessari a evitare ripercussioni per la ragazza.

La vicenda risale al 2021. Alle direzioni dei nosocomi era stata proposta, anni fa, una mediazione che avrebbe comportato, probabilmente, il pagamento di una cifra inferiore.

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