L'udienza

Inchiesta corruzione: via libera ai patteggiamenti per Moncada, Amico e Vianello

Il giudice ha dato l'ok anche alla messa alla prova dell'editore di Primocanale Maurizio Rossi: farà 386 ore di lavori di pubblica utilità e verserà in beneficienza 20mila euro

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Genova. Il giudice per l’udienza preliminare Alberto Lippini ha dato il via libera ai patteggiamenti per corruzione per l’esercizio della funzione per l’ex manager di Esselunga Francesco Moncada, l’imprenditore portuale Luigi Alberto Amico e l’ex presidente di Ente Bacini Mauro Vianello, indagati nell’ambito della maxi inchiesta per corruzione che aveva portato il 7 maggio dell’anno scorso ai domiciliari fra gli altri l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

I patteggiamenti prevedono una pena di un anno e 2 mesi di reclusione e il pagamento di 200 mila euro per Amico (difeso dall’avvocato Giuseppe Sciacchitano), un anno di reclusione, sostituiti con il pagamento di 200 mila euro (oltre ai 50 mila già previsti), per Moncada (difeso dall’avvocata Paola Severino) e 1 anno e 4 mesi per Vianello (difeso dall’avvocato Enrico Benedetti). Per Amico e Vianello che non hanno optato per la conversione in pena pecuniaria, la pena è sospesa grazie alla condizionale essendo inferiore a due anni.

Il gup ha andato anch il via libera anche alla richiesta di messa alla prova per l’editore della televisione locale Primocanale Maurizio Rossi, indagato per finanziamento illecito ai partiti: per lui, assistito dall’avvocato Nicola Scodnik, sono state stabilite 386 ore di lavori di pubblica utilità presso la Comunità di Sant’Egidio e 20 mila euro dati in beneficenza.

Contestualmente ai patteggiamenti il giudice ha anche disposto le confische di quello che è stato concordato tra le parti come ‘provento del reato’: oltre 91mila euro sono stati confiscati all’imprenditore Amico, 20mila euro a Mauro Vianello e 10mila euro a Francesco Moncada.

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