Insostenibile

Detenuto nel carcere di Marassi tenta di strangolare il compagno di cella, la Uil-Pa Penitenziari: “Evitata morte certa”

Il segretario Fabio Pagani: "Personale parecchio sotto organico, il governo deve prendere atto dell'emergenza"

Carcere Marassi

Genova. “Un detenuto italiano classe 2000 ristretto nel reparto 6° sezione, ha cercato di strangolare il proprio compagno di cella, classe 1979 e solo grazie all’arrivo immediato della polizia penitenziaria, che, senza esitare, ha fatto irruzione in cella, salvando la vita al detenuto che si presentava già cianotico e privo di sensi, sottraendola alla presa mortale del coincellino. Possiamo affermare che il previdenziale intervento della polizia penitenziaria  ha evitato una morte certa, l’ennesima tragedia”. A comunicarlo è Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Polizia Penitenziaria.

“Ciò, peraltro, nonostante il sacrificio sovrumano a cui gli appartenenti alla Polizia penitenziaria si sottopongono ogni giorno, in sott’organico di 18mila unità e in carceri sovraffollate con oltre 16mila detenuti oltre i posti disponibili, vedendosi comprimere anche diritti di rango costituzionale per tentare di non far sprofondare l’intero sistema e garantendo, per quanto possibile, almeno una speranza di sicurezza e umanità contro ogni speranza”.

Pagani rincara la dose: “Come se non bastasse, le direttive capestro sull’affettività in carcere, diramate senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni sindacali e che non fanno i conti con gli organici, le situazioni architettoniche, logistiche, sanitarie e organizzative degli istituti saranno foriere di molteplici, ulteriori problematiche e tensioni. Lo ripetiamo, l’esecutivo deve prendere compiutamente atto dell’emergenza senza precedenti in essere e varare immediate misure per deflazionare la densità detentiva, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria e assicurare l’assistenza sanitaria. Parallelamente, va aperto un confronto serrato per l’avvio di riforme di complessive”.

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