Dibattito mancato

Comunali, Piciocchi: “Salis diserta il confronto a due organizzato da Genova24: un affronto ai principi della democrazia”

La replica della candidata del campo progressista: "Ci sono stati e ci saranno altri confronti, ma con tutti i candidati"

piciocchi salis

Genova. “Lunedì pomeriggio, “ci sarebbe stato il dibattito pubblico, tra me e lei, organizzato da Genova24, ci sarebbe stato, sì perché la candidata della sinistra ha scelto di non presentarsi. Di fronte a un’occasione fondamentale per confrontarsi e spiegare le proprie idee ai cittadini, ha preferito il silenzio”. Lo spiega il candidato sindaco del centrodestra Pietro Piciocchi.

“Un gesto che viola i principi fondamentali della democrazia e del confronto, anche aspro, alla base di un confronto elettorale – aggiunge il candidato sindaco di centrodestra – Ma forse la spiegazione di questo gesto ha ragioni più semplici. Silvia Salis si conferma come la copertina sempre più consunta di una presunta unità del campo largo di Centrosinistra. Lei non ha la cultura politica né la competenza per amministrare la nostra città. Si sottrae al confronto semplicemente perché non è in grado di essere la sindaca di Genova”.

La replica della candidata Silvia Salis

“Oggi il candidato della destra mi accusa di disertare i confronti, dimenticando che ne abbiamo già fatti quattro e che proprio lunedì mattina ci sarà quello con il Secolo XIX a cui saranno presenti tutte le candidate e i candidati. È vero, abbiamo una visione diversa di democrazia, i confronti ci sono stati e ci saranno, con tutte e tutti i candidati come è giusto che sia. Non sta a lui decidere chi conta di più e chi meno. Hanno fatto del non ascolto la cifra del governo di questi otto anni, non hanno ascoltato cittadine, cittadini, comitati e municipi e pretendono di dare lezioncine agli altri. Si facessero una ragione, la democrazia funziona così”.  Così Silvia Salis, candidata sindaca del campo progressista in replica a Piciocchi sul mancato confronto.

Il faccia a faccia mancato: ecco cosa è accaduto

Genova24 conferma di aver organizzato un faccia a faccia tra Pietro Piciocchi e Silvia Salis la cui trasmissione in diretta era in programma per lunedì 12 maggio alle 19. La redazione, anche visto il proliferare di dibattiti tradizionali con tutti i candidati durante questa campagna elettorale, aveva valutato che un faccia a faccia diretto tra i due principali contendenti alla carica di sindaco di Genova, studiato per non fare “sconti” a nessuno, sarebbe stato un’occasione unica di informazione e trasparenza a vantaggio dei cittadini, che avrebbero anche potuto proporre alcune domande. Data e format sono stati concordati coi rispettivi staff alcune settimane fa. Venerdì pomeriggio, poco prima del lancio della notizia online, lo staff di Salis ha comunicato l’indisponibilità della candidata. In merito a quanto dichiarato dalla candidata sindaca Silvia Salis, Genova24 si limita a precisare che il format proposto (un faccia a faccia a due) era stato chiarito in modo inequivocabile agli staff di entrambi i candidati, e che da entrambi (quindi anche dall’entourage di Salis) era stato accettato senza riserve già alcune settimane fa.

Le altre reazioni dal centrodestra

“Gli ultimi sondaggi e le continue scivolate sui vari temi parlano chiaro: Salis è in difficoltà – dice in una nota Fratelli D’Italia – La rinuncia a presentarsi al confronto ‘all’americana’ organizzato da ‘Genova24’ lunedì, dimostra ancora una volta la paura di Salis di esporsi ad un confronto diretto con Piciocchi. Genova non merita di essere rappresentata da contenitori senza contenuti, Genova non è un film”.

“Doveva essere un confronto. È diventata una ritirata – è il commento della Lega in una nota – Silvia Salis ha scelto di non presentarsi al dibattito pubblico organizzato da Genova24. Una scelta che parla più di mille parole: quando il gioco si fa duro… c’e chi scappa. Disertare un confronto con l’avversario non è solo una mancanza di rispetto verso chi lo organizza, ma soprattutto verso i suoi stessi elettori. Quelli che oggi, forse, iniziano a capire che dietro la copertina patinata del “campo largo” c’è poco contenuto e ancora meno sostanza. Genova si governa con umiltà, pazienza e senso del dovere. Non con l’arroganza di chi si sente già arrivato e si sottrae al confronto. Se il dibattito la annoia, figuriamoci il governo di una città intera. A Genova serve un sindaco, non una testimonial. Uno che non si nasconde, nemmeno davanti alle domande scomode”.

“La politica non è un gioco, e amministrare una città lo è ancora meno. Prima o poi i nodi vengono sempre al pettine Non servono troppi commenti, i fatti parlano da soli e confermano quanto già in molti sospettavano: l’impreparazione della Salis su quella che definisce la sua città” è il commento di Carmelo Cassibba, coordinatore della lista civica Vince Genova.  “Una mancanza di preparazione che emerge puntualmente ogni volta che si trova ad affrontare domande scomode, non previste, non concordate. È una delusione, soprattutto per Genova. Perché sottrarsi a un confronto politico non è indice di forza, ma di debolezza. È una mancanza di senso civico, di spirito di servizio, e di rispetto verso i cittadini, verso i giornalisti che quel dibattito lo hanno organizzato e persino verso chi ha scelto di sostenerla. Forse la Salis è abituata ad altri ambienti, più ovattati, come quelli delle cariche romane. Ma qui si parla di amministrare una città vera, fatta di problemi concreti e cittadini che meritano risposte, non fughe.  Quando viene richiesto un confronto, chi ha a cuore Genova ci va. Non si tira indietro”.
“Alle domande non risponde, dai confronti scappa”. Così Ilaria Cavo, deputata genovese e candidata al consiglio comunale nella lista Orgoglio Genova – Bucci – Noi Moderati. “Silvia Salis è quella che dà del bulletto al presidente della Regione e poi dice che il centrodestra usa toni offensivi con lei? È quella che chiede di parlare di programmi ma a chi le chiede di farlo risponde di non essere disponibile a farsi dettare l’agenda da altri? Cara Silvia, in agenda questo confronto lo avevi segnato, perché lo hai tolto? Possiamo chiederti una risposta o è sessismo anche questo? O anche questa è una domanda che non ti ha mai fatto nessuno, quindi non rispondi?”.

 

Le reazioni del campo progressista

“Ancora una volta, la destra dimostra di essere allergica al fair play. Quella italiana è una democrazia partecipativa. Se i candidati sono sette, il confronto deve essere a sette. Non a due. Pretendere di farlo “all’americana” denota un’imbarazzante impreparazione oltre che una scarsa conoscenza dell’abc delle competizioni elettorali: la destra che pretende di riscrivere i pilastri che reggono la nostra democrazia, si rilegga la Costituzione italiana”.Così, il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano con la capolista M5S alle Comunali Tiziana Beghin. “Oltre a non dettare l’agenda altrui – gran brutto vizio che non muore mai tra le file del centrodestra -, capiscano una volta per tutte che le regole non le dettano Bucci e Piciocchi. E tanto che ci siamo: solo ora rincorrono i confronti? Quando li chiedevamo noi per i cittadini, le associazioni e i comitati disperati per l’ennesimo progetto calato dall’alto o per decisioni incuranti dei reali bisogni dei genovesi, ci hanno sempre risposto picche. Si vergognino! E studino anziché lanciare accuse ridicole”.

“Silvia Salis ha già partecipato a diversi confronti pubblici con gli altri candidati sindaci e lo farà ancora nei prossimi giorni. Ha rinunciato a un dibattito perché preferiva che partecipassero tutti i sette candidati sindaci, non solo due. Ci sembra una richiesta legittima, che conferma il suo grande rispetto per la democrazia e che condividiamo pienamente”. Lo dicono Selena Candia, capogruppo di AVS in consiglio regionale, e Francesca Ghio, capolista di AVS per le elezioni comunali, “È necessario favorire la partecipazione democratica di tutti i candidati in corsa. Le polemiche della destra sono strumentali. In mancanza di argomenti concreti, si nascondono dietro a questi attacchi: Genova ha problemi ben più importanti, e i genovesi sanno benissimo chi sono i responsabili di questi problemi”.

 

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