Com'era

Via Madre di Dio, il quartiere scomparso rivive in una grande mostra a Palazzo Doria Spinola

Il 6 maggio inaugurazione con conferenza. Fino al 19 maggio in esposizione opere d'arte, pannelli informativi e foto d'epoca

Generico aprile 2025

GenovaUn tuffo nel passato alla scoperta di via Madre di Dio, quartiere scomparso del centro storico che rappresenta una ferita ancora aperta nel cuore di molti genovesi. A raccontarlo sarà una serie di mostre visitabili dal 6 al 19 maggio nel loggiato inferiore di Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura, con una conferenza inaugurale il primo giorno di apertura alle 17.45 nella sala del Consiglio metropolitano.

A curare l’evento è Pietro Bellantone per Eventid’amare insieme all’associazione I ragazzi di via Madre di Dio, con la collaborazione della Fondazione Paolo e Giuliana Clerici. I visitatori potranno ammirare un’esposizione collettiva degli artisti Antonio Vescina, Renzo Matta, Annamaria Agostino, Teresa Fior, Enrico Merli, ma anche 33 pannelli storico-informativi a cura di Egidio Arrighini e alcune immagini antiche del rione concesse dal collezionista Stefano Finauri. A presentare le mostre, il 6 maggio alle 17.00, sarà il ricercatore Augusto Roletti.

Poi, al piano superiore, dopo i saluti di Pietro Bellantone e Carlo Ferrero, presidente de I ragazzi di via Madre di Dio, interverranno il direttore della Fondazione Franzoni don Claudio Paolocci, Egidio Arrighini dell’associazione e Augusto Roletti. In chiusura esibizione musicale dei Canterini di Murta.

Generico aprile 2025

“In tutti noi che siamo cresciuti in quel quartiere è sempre stato presente il desiderio di non disperdere ma, al contrario, di condividere quell’atmosfera di solidarietà, di crescita personale, di affettività che hanno formato gli uomini e le donne che siamo adesso – spiega Alfonso Nalbone, uno dei ragazzi di via Madre di Dio -. Sono ricordi che riprendono il loro posto nella nostra quotidianità, non più confinati in un vissuto da rimpiangere ma accessibili per tutti coloro che vorranno conoscerlo e condividerlo”.

L’area di via Madre di Dio, esempio irripetibile di borgo medievale che in origine sorgeva all’esterno delle mura cittadine, è stata rasa al suolo alla fine degli anni Sessanta dopo aver rinunciato ai progetti di risanamento in seguito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. La furia demolitrice non risparmiò neppure la casa natale di Niccolò Paganini in vico Gattamora. Al posto delle vecchie case, nella valletta del rio Torbido, è stato costruito il Centro dei Liguri, caposaldo dell’architettura brutalista italiana, che ospita tuttora diversi uffici tra cui quelli della Regione.

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