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Sanità, l’attacco di Giordano (M5s): “L’esigenze inattese dei liguri”

"Temiamo l'ennesimo flop sulle spalle dei cittadini che grazie alle Case di comunità"

stefano giordano

Genova. “I dati sono impietosi: la mobilità passiva è in crescita e le Case di comunità sono ancora di là da venire. Siamo ancora una volta vittime di un sistema che fatica a soddisfare le esigenze sanitarie, disattendendo l’articolo 32 della Costituzione. Ricordiamo a questo proposito che la mobilità passiva colpisce le tasche dei cittadini. Basti pensare che in Liguria ci sono 53mila famiglie in povertà: come fanno a farsi curare fuori regione se faticano ad arrivare a fine mese?”.

Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano. “Per quanto riguarda la mobilità passiva, nel 2023 il saldo negativo ha raggiunto i 73,5 milioni di euro, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente: specializzazioni come ortopedia protesica, cardiochirurgia e neurochirurgia sono tra le più colpite. Risultato: continuiamo a perdere pazienti e risorse. Abbiamo chiesto come la Regione intenda ridurre la mobilità passiva e migliorare i tempi di attesa per le prestazioni chirurgiche, visto che la Corte dei conti ha sollecitato azioni per ridurre gli oneri derivanti da questa situazione, che incide pesantemente sul bilancio regionale. Per la Giunta, la soluzione passa dal business sanitario, mettendo così il dito nell’eterna piaga della sanità ligure: meno pubblico, più privato”.

“E che dire della Case di comunità? Previste dal PNRR grazie ai miliardi portati in Italia da Giuseppe Conte, avrebbero potuto potenziare i servizi sanitari territoriali. Entro il 2026, in Liguria è attesa la realizzazione di 32 strutture. Interrogato in merito, l’assessore ha svicolato: purtroppo, apprendiamo che non esiste ancora una reale programmazione per l’assunzione del personale sanitario, stimato in circa 950 unità. Abbiamo chiesto alla Regione come intenda organizzare le assunzioni per garantire il funzionamento delle strutture: dall’assessore nessun dato oggettivo, nessuna risposta credibile, se non che le decisioni saranno prese prossimamente. Temiamo l’ennesimo flop sulle spalle dei cittadini che grazie alle Case di comunità – come certificato da anni nelle vicine Toscana ed Emilia-Romagna – avrebbero avuto una risposta alle loro esigenze”, conclude Giordano.

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