Genova. “Case di quartiere, bilanci partecipativi, ascolto attivo, potere decisionale ai municipi, e un ufficio per i diritti”. Sono alcune delle proposte nel programma di Silvia Salis, candidata del centrosinistra alle elezioni comunali, per “rimettere la partecipazione al centro, Genova deve tornare ad essere una città viva, condivisa, plurale”.
“A Genova, in questi anni, si è smesso di ascoltare – il messaggio lanciato da Salis sui social – le decisioni sono piovute dall’alto, senza confronto, senza partecipazione. I municipi sono stati svuotati di potere, i cittadini allontanati dai luoghi delle scelte. Una città meno democratica è una città che si allontana dalla sua gente. E quando la politica si chiude nei palazzi, aumenta la sfiducia, cresce l’astensione, si spezza il legame con la comunità”.
“Per questo rimetteremo al centro la partecipazione. Daremo potere decisionale ai municipi e creeremo spazi stabili di confronto con i cittadini. Case di quartiere, bilanci partecipativi, ascolto attivo: Genova deve tornare ad essere una città viva, condivisa, plurale”, continua la candidata.
“E una città giusta è anche una città dei diritti – la proposta di Salis – vogliamo istituire un ufficio per i diritti civili e LGBTQIA+, creare sportelli nei municipi e rilanciare la nostra adesione alla rete Re.A.Dy. Perché i diritti non si difendono solo con le parole, ma con politiche concrete. La partecipazione non è uno slogan: è il motore della democrazia. E Genova ha ricominciato a partecipare al proprio futuro”.