Querelle

Protocollo smart working, sindacati contro il Comune: “Nessun nostro rappresentante alla firma”

Le organizzazioni sindacali contestano quella che chiamano “frenesia della campagna elettorale” che “non giustifica in alcun modo la gravità di quanto accaduto stamane"

Aronica, Mascia, Bocca

Genova. Cgil, Cisl e Uil all’attacco del Comune di Genova per la notizia della firma del protocollo d’intesa sullo smart working, di cui è stata data notizia in mattinata.

Il protocollo in questione è stato sviluppato con la collaborazione di Comune, organizzazioni sindacali e alcune delle maggiori aziende – pubbliche e private – della città, con l’obiettivo di facilitare l’impegno lavorativo dei dipendenti in corrispondenza coi disagi fisiologici causati dai numerosi cantieri già aperti in città. Mercoledì mattina la comunicazione dell’avvenuta firma da parte dell’assessore al Lavoro e alle relazioni sindacali Mario Mascia, ma i sindacati contestano quella che chiamano “frenesia della campagna elettorale” che “non giustifica in alcun modo la gravità di quanto accaduto stamane.

“Il Comune di Genova emana un comunicato stampa in cui, con toni roboanti, annuncia che proprio oggi si è svolta la conferenza stampa per la firma del protocollo sullo smart working. Non essendo state prese in considerazione le richieste di rinvio delle organizzazioni sindacali, a differenza di quanto riportato nel comunicato stampa del Comune, nessun rappresentante di Cgil Cisl Uil era presente”.

Evidentemente in luogo dei sindacalisti di Cgil Cisl Uil il Comune ha utilizzato dei cartonati – proseguono i sindacati – Al di là dell’ironia, spiace dover constatare come la campagna elettorale stia travolgendo anche le più elementari regole della cortesia, anche perché il protocollo di cui sopra è stato fortemente voluto da Cgil Cisl Uil fin dalle prime battute iniziali, ed è stato sottoscritto ormai sette mesi fa”.

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