Genova. Aveva convinto una ragazzina che non ha neppure 14 anni a inviargli foto osé circuendola attraverso i social, soprattutto TikTok e Whatsapp, e poi passava quelle stesse foto ad altre persone. Per questo la polizia di Stato di Genova ha arrestato un giovane genovese di 22 anni con l’accusa di detenzione di un’ingente quantità di materiale pedopornografico.
L’indagine contro lo sfruttamento della prostituzione minorile è scaturita da una segnalazione presentata al centro operativo per la sicurezza cibernetica di Genova dalla madre della ragazzina, insospettita dai contatti tra la figlia e un uomo conosciuto inizialmente tramite TikTok e successivamente su Whatsapp.
Attraverso alcune verifiche informatiche, gli investigatori della polizia postale hanno scoperto più conversazioni nelle quali il 22enne, pur consapevole dell’età della ragazza, le aveva inviato immagini intime e manifestato l’intenzione di riceverne altre simili, oltre a esprimere il desiderio di incontrarla di persona. Per questo nei giorni scorsi era scatta la perquisizione a casa del giovane con l’ipotesi di reato di adescamento di minore.
Ma sullo smartphone del ragazzo gli investigatori della postale hanno trovato un cospicuo archivio di materiale pedopornografico, oltre a una chat privata in cui lo stesso condivideva con un altro interlocutore alcuni video a contenuto illecito. Per questo per lui è scattato l’arresto in flagranza di reato.
Nei prossimi giorni il 22enne, difeso dall’avvocato Luca Ciurlo, sarà interrogato dal gip per la convalida e dovrà provare e spiegare perché aveva sul cellulare quei video.
La polizia postale ricorda che “chiunque cerchi, visualizzi o condivida questo tipo di contenuti contribuisce a sostenere un mercato criminale fondato sullo sfruttamento dei minori, vittime fragili e indifese – si legge in una nota – la legge italiana punisce severamente la produzione, la detenzione e la diffusione di materiale pedopornografico, compresi i casi in cui i minori vengano indotti a produrre contenuti a sfondo sessuale”.