Caso chiuso

Giorno del Ricordo, archiviata querela contro gli Amici di Ponte Carrega: “Relatore davvero vicino a CasaPound”

La denuncia per diffamazione era arrivata dopo che l'associazione aveva definito il relatore vicino al movimento neofascista

Generica

Genova. “Nella settimana del 25 aprile ci è stata finalmente comunicata l’archiviazione del procedimento penale instaurato nei confronti del presidente dell’Associazione Amici di Ponte Carrega“. Queste le parole contenute in una nota stampa diffusa in queste ore dall’associazione della Val Bisagno in cui si da notizia delle chiusura della pratica legata alla querela per diffamazione depositata lo scorso ottobre da un relatore presente alle iniziative organizzate dal Municipio IV Media Valbisagno in occasione del “Giorno del ricordo”, definito come “simpatizzante di CasaPound”.

Il comunicato ricostruisce la vicenda legale, iniziata con una lettera inviata dagli Amici di Ponte Carrega al Municipio: “La lettera criticava l’opportunità di fare intervenire davanti alle scolaresche del territorio, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo del 2024, un relatore che, secondo fonti verificate di stampa, aveva, di sua spontanea iniziativa, caricato e pubblicato sul proprio profilo Facebook un’immagine (banner) con il logo e i colori di Casa Pound, palesando evidentemente una sua vicinanza a quella realtà – si legge – Considerato ciò, e considerata la delicatezza di un tema che va affrontato con rigore storico e senza revisionismi e strumentalizzazioni, abbiamo quindi richiesto al Comune di Genova – Municipio IV Media Val Bisagno di ritirare il proprio patrocinio all’iniziativa, e di valutare con maggiore attenzione la scelta di prossimi futuri relatori”.

“Ebbene, dagli atti e dagli accertamenti svolti dall’organo inquirente “emerge che la persona offesa sia effettivamente vicina al movimento denominato Casapound” – riporta il comunicato stampa citando la sentenza di archiviazione – Per questo motivo il pm ha chiesto l’archiviazione, non opposta dalla assunta persona offesa, e il GIP ha integralmente accolto la sua richiesta definendola “pienamente condivisibile in merito alla insussistenza degli elementi oggettivi del reato ipotizzato”.

Il Decreto di Archiviazione non ci ha sorpreso e ha riconosciuto la bontà del nostro agire – commentano – Dopo aver saputo della denuncia, ci siamo messi fin da subito a disposizione dell’Autorità inquirente con serenità, convinti che il nostro agire fosse stato corretto e abbiamo atteso con fiducia che la Magistratura svolgesse il proprio lavoro. Con fiducia e senso delle Istituzioni continueremo nella nostra attività di critica e di enuncia e proseguiremo nell’essere attenti osservatori delle dinamiche politiche del nostro territorio in adempimento dei nostri fini statutari e ispirati dal dettato costituzionale. Tutto ciò che vogliamo ricordare di questa lunga storia è però il grande sostegno e la grande solidarietà che ci è stata dimostrata da tanti cittadini, enti, associazioni e partiti e che ci hanno dato ulteriore forza e consapevolezza. E’ stata una enorme dimostrazione di vicinanza e di affetto che ha mosso il mondo politico e associativo e ha dimostrato ancora una volta la forza, la tenacia e la presenza di una rete genovese antifascista e democratica, accomunata dall’amore per la libertà e per i valori costituzionali”.

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