Dall'aula

Genoa, tribunale di Genova respinge ricorso cautelare sull’aumento di capitale

Per il tribunale "Acm non è e non risulta titolare del diritto di impugnazione della delibera dell’Assemblea, non figurando tra i soci del Genoa cfc"

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Genova. Il tribunale di Genova ha respinto il ricorso cautelare di Acm Delegates (unità di A-Cap) contro l’aumento di capitale del Genoa del 14 dicembre 2024.

Nella nota ufficiale pubblicata in serata dalla società rossoblù si evidenzia come il tribunale di Genova ha respinto, ritenendole inammissibili e infondate, le richieste cautelari di Acm Delegate llc con riferimento all’esecuzione e agli effetti della delibera dell’assemblea dei soci tenutasi in data 14 dicembre 2024 e avente a oggetto l’aumento del capitale sociale di oltre 45 milioni.

Il tribunale ha pienamente accolto, con un provvedimento particolarmente articolato e motivato nel pronunciamento del giudice Daniele Bianchi, le tesi dei legali del Genoa ritenendo non sussistente, in termini tecnici, il fumus boni iuris in relazione a qualsiasi domanda e rivendicazione, anche di carattere risarcitorio, presentata da Acm.

Nello specifico è stato accertato che Acm non è e non risulta titolare del diritto di impugnazione della delibera dell’Assemblea, non figurando tra i soci del Genoa cfc. Il Genoa non ha pertanto commesso alcuna irregolarità di convocazione dell’assemblea, posto che sono stati regolarmente convocati i soci tra i quali non è incluso Acm.

L’asserita delega di voto conferita ad Acm, da parte di società 600 Partners llc e 777 Partners, non è inoltre opponibile al Genoa cfc, al pari degli accordi finanziari sottoscritti tra le suddette società. Il presunto danno lamentato da Acm è conseguenza esclusiva della scelta di quest’ultimo di non partecipare all’aumento di capitale, essendo comprovato dai fatti che Acm fosse stato messo a conoscenza della possibilità di intervenire.

Il tribunale ha quindi ritenuto non provato l’asserito pregiudizio economico lamentato da Acm, ritenendo, invece, che la delibera abbia consentito di preservare il valore della partecipazione di 777 Genoa cfc Holding srl nel Genoa cfc.

Non è stata ravvisata alcuna operazione in frode alla legge, poiché la delibera ha espressamente ottemperato alla necessità di garantire al meglio il credito dell’Agenzia delle Entrate nei confronti del club. Non è stato ritenuto sussistente anche il requisito di periculum in mora, dato che il supposto danno reclamato da Acm risulta genericamente affermato, non provato e anzi smentito dai documenti depositati.

Il Genoa è stato assistito dagli avvocati Marco Arato, Riccardo Bordi e Laura Salvaneschi dello studio legale BonelliErede.

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