Cultura

Noo Ko Bok 2025, nel centro storico di Genova il festival internazionale di danza africana

Momento centrale e simbolico del Festival sarà la serata di sabato 4 maggio, con la cena etnica in Piazza Santa Fede e l’evento “Tandibeer & Dundunba” alla Darsena

Generico aprile 2025

Genova. Si è svolta questa mattina in Piazza Santa Fede, nel cuore del Sestiere di Prè, la conferenza stampa di presentazione della IV edizione del Festival Internazionale di Danza Africana Noo Ko Bok, in programma a Genova dal 2 al 4 maggio 2025.

Un festival atteso e ormai consolidato, che rappresenta un ponte tra il Mediterraneo e l’Africa Occidentale, un’occasione per riscoprire il potere della danza come strumento di espressione, cura, libertà e appartenenza.

Il Festival Noo Ko Bok – che in lingua wolof significa “stiamo insieme” – vuole essere infatti un invito a superare barriere e differenze attraverso l’arte e la cultura. La danza, in particolare, viene proposta come linguaggio universale, capace di connettere corpi e anime, popoli e tradizioni.

Protagonisti dell’incontro con la stampa sono stati l’artista Mame Ale Niang, ideatore e direttore artistico del Festival, Claudio Pesci, referente del Sestiere di Prè, Paolo Fasce, Dirigente Scoalstico Istituto nautico San Giorgio e Alessandra Ravizza, presentatrice dello spettacolo serale al Teatro della Tosse.

Presenti inoltri alcuni rappresentati delle associazioni e delle realtà promotrici del Festival che hanno sottolineato il significato profondo di un progetto culturale che nasce dalla comunità e per la comunità, coinvolgendo artisti internazionali, associazioni locali, spazi urbani e realtà sociali del centro storico genovese.

“Questo Festival è un ritorno alle origini, un ponte tra Genova e il cuore pulsante dell’Africa.
La danza non è solo arte, è guarigione, è libertà, è comunità” ha dichiarato Mame Ale Niang, con emozione e riconoscenza per la rete di relazioni che negli anni si è consolidata intorno al Festival.
“Noo Ko Bok è un evento che non solo anima le nostre piazze, ma che porta valore, bellezza, cultura e inclusione. Il Sestiere di Prè è orgoglioso di accoglierlo e sostenerlo” ha affermato Claudio Pesci, ricordando l’importanza della collaborazione tra cittadinanza attiva e istituzioni culturali per valorizzare il centro storico.

Il Festival si aprirà venerdì 2 maggio con una conferenza sulla storia della danza a cura della
Prof.ssa Giulia Taddeo (Università di Genova) e della Dott.ssa Angela Zinno, direttrice artistica del Teatro Universitario Il Falcone. A seguire, lo spettacolo teatrale “African Soul”, una mise en voix di testi poetici e drammatici della letteratura africana interpretati dagli studenti del laboratorio teatrale iF-Lab.

In serata, presso la Sala Trionfo del Teatro della Tosse, andrà inscena “Genova danza l’Africa”, un grande spettacolo che fonde danza tradizionale e contemporanea, con artisti provenienti da Africa, Francia e Italia.

Tra gli ospiti internazionali più attesi spiccano Pape Moussa Sonko, coreografo del Teatro Nazionale Sorano di Dakar e ballerino ufficiale di Youssou N’Dour, Petit Adama, maestro percussionista del Mali, Boris Pierrou, percussionista franco-ivoriano, e Jean Blé, danzatore e coreografo originario della Costa d’Avorio. A loro si affiancheranno compagnie e gruppi italiani come Thiossane Demb ak Tey, Officine Artistiche, Wontanara Venezia e DadAfrica Rimini, Baobab Musiche e Danze d’Africa e il collettivo genovese Noo Ko Bok.

Il programma prevede anche stage di danza e percussioni nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 maggio, presso la palestra dell’Istituto Nautico San Giorgio, affacciata direttamente sul mare. Un’occasione unica per apprendere e vivere da vicino i ritmi della Costa d’Avorio, del Senegal, del Mali, della Guinea e del Burkina Faso.

Momento centrale e simbolico del Festival sarà la serata di sabato 4 maggio, con la cena etnica in Piazza Santa Fede e l’evento “Tandibeer & Dundunba” alla Darsena, ispirato alle celebrazioni comunitarie dell’Africa Occidentale. Un grande raduno urbano, tra percussioni, danze, vestiti in tessuti wax e una festa collettiva che vedrà protagoniste anche le donne senegalesi di Genova, con la loro eleganza e forza identitaria.

L’edizione 2025 è dedicata al ballerino Diagne, fratello e guida per molti danzatori, scomparso prematuramente. Mame Ale gli ha dedicato queste parole: “Grazie per avermi trasmesso la passione della danza e per aver fatto della danza la mia missione di vita”.

Il Festival può contare sul sostegno attivo di numerose realtà del territorio, tra cui Gli Amici di Efrem, la Cooperativa Il Melograno, l’Associazione Via del Campo e Caruggi, la cooperativa Il Ce.Sto, Aut Aut 357, Afas, Il Falcone, Istituto Nautico, Associazione Semi Foresti, Refugees Welcome Italia, Mojud, Associazione culturale Kataritika ARt, Università di Genova e Progetto Caruggi, che da anni promuovono iniziative culturali e sociali nel centro storico genovese.

I biglietti per lo spettacolo “Genova danza l’Africa” sono acquistabili presso il Teatro della Tosse, con diverse formule di riduzione. La partecipazione agli altri eventi è libera o su prenotazione, come da programma ufficiale.

La foto è del fotografo Davide Bruschetta

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