Il programma

Comunali, Salis all’attacco su rifiuti e pulizia: “Tari tra le più alte del paese, manca il rispetto per chi abita Genova”

"Serve una politica orientata alla a diminuire la produzione di rifiuti, aumentare la differenziata e inserirsi in un'autentica economia circolare"

salis

Genova. “I genovesi pagano una delle Tari più alte d’Italia, ma il servizio offerto non è all’altezza del costo. È il segnale di un sistema che non funziona come dovrebbe: un paradosso evidente”. Queste le parole pubblicate questa mattina sulla pagina facebook della candidata sindaca Silvia Salis, con un commento che rilancia le critiche della coalizione di centrosinistra sulla gestione della pulizia e della raccolta rifiuti portata avanti in questi anni dalle giunte di centrodestra.

“Una città è davvero viva quando ogni angolo racconta cura, attenzione e rispetto per chi la abita. A Genova, da troppi anni, questa cura sembra mancare e la qualità della vita ne risente, in modo diverso da quartiere a quartiere – continua Salis – La nostra città ha bisogno di un nuovo modello per la gestione dei rifiuti: efficace, sostenibile e trasparente. Serve costruire un ciclo virtuoso, con obiettivi chiari, un cronoprogramma pubblico e verificabile, e soprattutto l’impegno a riportare la Tari a livelli equi, sia per le famiglie che per le imprese“.

Secondo Salis per procedere in questa direzione, stando al suo programma, è necessario ripartire da Amiu, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Genova e in provincia: “Il primo passo è renderla un vero e proprio asset industriale per la città, in grado di potenziare la raccolta differenziata e migliorare concretamente la qualità della vita in ogni quartiere. Non è solo una questione tecnica: è una scelta politica, che parla di giustizia, sostenibilità, responsabilità“.

Ma non solo: “Renderemo Amiu autonoma dal punto di vista impiantistico e la renderemo un’azienda capace di chiudere il ciclo dei rifiuti – si legge nei punti programmatici di Salis rilanciati insieme alla nota – Lo faremo aprendo corrette linee di investimento, rendendo Amiu il centro e il motore di un polo ambientale che incentivi anche le imprese delle filiere del ciclo dei rifiuti. Inoltre realizzeremo un polo logistico adeguato. Tutto questo sarà accompagnato da una politica orientata a diminuire la produzione di rifiuti, aumentare la differenziata e inserirsi in un’autentica economia circolare”.

La replica di Gambino: “Abbiamo ereditato debiti dalla giunta precedente”

A replicare a Salis è stato l’assessore ai rifiuti Sergio Gambino: “Nel 2017 abbiamo ereditato 185 milioni di euro di debiti contratti con Amiu dalla stessa sinistra che oggi ha il coraggio di tornare a pontificare e dare lezioni, come se il danno non lo avessero fatto loro. Gli stessi che oggi si ripresentano con il sorriso di chi pensa che i cittadini abbiano la memoria corta. Ma i genovesi ricordano. A differenza della Salis, che in quegli anni era troppo impegnata a lanciare il martello”.

“Noi continuiamo a lavorare per sistemare i disastri ereditati, con un progetto cristallino e una visione concreta per arrivare ad abbassare davvero la Tari, quella tassa che proprio loro hanno reso un esborso gravoso per molte famiglie genovesi. Nel frattempo la Salis parla. Solo parla. Incarna quel populismo tossico che ha già distrutto questa città una volta: viene a parlare di soluzioni, ma non sa nemmeno da dove cominciare. Solo propaganda, fuffa, retorica da palco. Ridurre la Tari non è uno slogan da campagna elettorale: è un obiettivo che si raggiunge con lavoro, investimenti e visione, non con post indignati e frasi fatte da talk show di terzo livello. Noi abbiamo progetti, numeri e risultati. Loro? Fumo negli occhi”.

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