Genova. “La Lega organizza un incontro su finanza e fisco e nel panel compaiono solo nomi di uomini. L’ennesima dimostrazione di un partito maschilista che non dà spazio alle donne”. Lo scrivono in una nota le donne della coalizione progressista a sostegno della candidata sindaca Silvia Salis.
Nel mirino un incontro previsto lunedì 14 aprile al Palazzo della Meridiana. Oltre ai saluti istituzionali (Marco Bucci, Pietro Piciocchi e Alessio Piana) i relatori – politici e manager di aziende controllate da enti pubblici – saranno tutti uomini: Alberto Bagnai, Pietro Bracco, Alberto Gusmeroli, Armando Siri, Federico Freni, Gianluca Bufo, Luigi Corradi, Claudio Gemme, Fabrizio Fabbri, Pierroberto Folgiero, Agostino Scornajenchi e infine il segretario regionale Edoardo Rixi.
“Forse Piciocchi, che sarà presente all’incontro insieme a Bucci, e la Lega pensano che i temi economici non possono essere affrontati dalle donne? A questa destra sfugge il ruolo centrale che le donne hanno nell’economia del Paese: più le donne lavorano e più il Pil aumenta e di conseguenza cresce anche lo sviluppo della città”, proseguono le progressiste genovesi.
“Non ci stupisce però questa scelta visti i commenti maschilisti e sessisti a cui abbiamo spesso assistito in questo inizio di campagna elettorale. Per il centrosinistra il ruolo delle donne è determinante e fondamentale per dare più forza all’economia della città e al suo sviluppo. Uno sguardo di prospettiva che questa destra dimostra ancora una volta di non avere”, concludono.
La replica arriva da Francesca Corso, assessora comunale alle Pari opportunità: “Nella Lega il maschilismo e la discriminazione di noi donne non esiste. Però siamo ai soliti ipocriti slogan e alle contraddizioni di chi non ha altri argomenti, seri, per contestare il centrodestra. Le donne della (ormai inesistente) coalizione di centrosinistra a sostegno della loro candidata a sindaco oggi hanno attaccato il Carroccio affermando che sarebbe maschilista soltanto perché a un convegno di economia parteciperanno degli uomini. Ma la Lega proprio venerdì pomeriggio organizza un convegno su importanti temi per il futuro di Genova (Commercio, Scuola, Innovazione) dove le protagoniste sono tutte donne ossia i tre assessori leghisti Paola Bordilli, Marta Brusoni e la sottoscritta. Ora, quindi, mi aspetto un comunicato stampa degli uomini per Silvia Salis sindaca che ci attaccano accusandoci di femminismo (l’unico ospite uomo sarà ovviamente il nostro candidato sindaco Pietro Piciocchi che porterà un gradito saluto)”.
“Pertanto, basta chiacchiere e slogan – prosegue Corso -. Tenendo ben presente che su tre assessori a disposizione a Tursi il nostro partito ha scelto proprio tre donne, alle donne dello specchietto per le allodole chiedo di avere idee e fare proposte concrete a beneficio delle genovesi. Però proposte di reale interesse, non le solite bandierine da sventolare in piazza o da inviare a mezzo stampa per cercare il titolino e un poco di visibilità. Voi siete smontate persino dalle vostre elette, che dei vostri partiti fanno o hanno fatto parte a più livelli. Basti ricordare come l’ex capogruppo a Tursi Cristina Lodi se ne sia andata via per convolare in Azione: zittita e discriminata dai maschietti dem che l’avevano fatta soffrire. O come la stessa Roberta Pinotti pochi giorni fa, perfino in un’intervista su un quotidiano, abbia ammesso e descritto molto bene il maschilismo esistente all’interno del Pd“.
“Leggo con stupore l’ennesimo attacco strumentale da parte delle donne della coalizione progressista, che accusano la Lega di escludere le donne dal dibattito su finanza e fisco – aggiunge l’assessora al Commercio Paola Bordilli -. Premesso che non spetta alla sinistra decidere chi debba intervenire negli eventi organizzati da altre forze politiche, è opportuno ricordare un dato di fatto incontestabile: la Lega, con Marta Brusoni, Francesca Corso e la sottoscritta, esprime tre assessori donna nella giunta comunale di Genova ed è il primo partito nella storia della città a farlo. Inoltre, la nostra segretaria genovese è una donna. Mi chiedo se la candidata Salis e le sue sostenitrici abbiano guardato in casa propria prima di puntare il dito: nel Pd metropolitano e regionale non c’è una donna ai vertici, né una capolista in Consiglio comunale. Forse la consigliera di Azione, Cristina Lodi, potrà raccontarle come il Pd l’abbia estromessa da capogruppo per sostituirla con un uomo. E magari la consigliera del Pd Rita Bruzzone potrà spiegarle come il suo stesso partito le abbia impedito di ricoprire lo stesso ruolo”.
“Se c’è un partito che ha dimostrato di escludere le donne dai ruoli chiave, è proprio il Pd. Mentre il centrosinistra si perde in sterili dibattiti linguistici su sindaco o sindaca e sull’uso della schwa (ə), la Lega lavora concretamente per dare alle donne spazio, rappresentanza e ruoli di responsabilità. La differenza sta nei fatti, non nelle parole vuote e nelle polemiche pretestuose di una campagna elettorale che la sinistra sta già riempiendo di brutte figure”, conclude Bordilli.
Poi arriva anche Marta Brusoni: “Ancora una volta assistiamo a sterili attacchi e strumentalizzazioni da parte della coalizione che si autodefinisce ‘progressista’, che cerca di etichettare la Lega con accuse infondate di maschilismo. Peccato che la realtà dica l’esatto contrario: nella giunta comunale di Genova, il nostro partito esprime tre assessori, tutte donne. Se c’è una forza politica che ha dato spazio e responsabilità alle donne nei fatti e non solo nelle parole, questa è proprio la Lega. Lo dimostreremo ancora una volta venerdì pomeriggio, con il convegno insieme al nostro candidato sindaco Pietro Piciocchi, dedicato ai temi del commercio, della scuola e dell’innovazione. Un incontro in cui si parlerà di sviluppo, formazione e opportunità per Genova con idee e proposte concrete. Nel Pd metropolitano e regionale non c’è una sola donna ai vertici, né una capolista in Consiglio comunale. E chi ha avuto il coraggio di denunciare questa situazione, come Cristina Lodi o Rita Bruzzone, è stata penalizzata dal proprio stesso partito. Le donne non si valorizzano con battaglie di facciata o con gli slogan, ma con il lavoro e il riconoscimento dei meriti: è questa la vera differenza tra noi e loro”.