Genova. “C’è qualcuno che si lamenta sempre del fatto che noi siamo violenti. Ma come si fa a considerare un pezzo importante del programma come i posti di lavoro come una sparata elettorale?”. È la replica del presidente ligure Marco Bucci a Silvia Salis, che ha bollato come “sparata elettorale” l’impegno di Pietro Piciocchi a creare 20mila posti di lavoro nel prossimo ciclo amministrativo Un altro capitolo dello scontro “parallelo” tra la candidata del centrosinistra e l’ex sindaco oggi in piazza De Ferrari.
“È proprio di questa violenza che non abbiamo bisogno, quando con le parole si dicono queste cose che non hanno nessun senso. Anzi, è opportuno ed è giusto che i candidati dicano quello che vogliono fare e lo dicano coi numeri – ha aggiunto Bucci -. Certe persone si lamentano della violenza e poi dopo sono ancora più violenti degli altri. Il messaggio è: calmiamo i toni e cerchiamo di non parlare di più di sparate elettorali”.
“Intanto 20mila posti di lavoro sono la metà di quelli che ha promesso Bucci nel 2022, si stanno ridimensionando, non oso immaginare quanti saranno tra un mese – aveva attaccato ieri Salis – sono proposte che lasciano il tempo che trovano, soprattutto se in due anni e mezzo, da Bucci 2022 a Piciocchi 2025, si contano 20mila posti di meno“.
“Noi abbiamo proposto 30mila posti di lavoro e non 40mila come ha detto lei”, ribatte Bucci. In realtà, durante la campagna elettorale per il bis da sindaco nel 2022, Bucci aveva promesso proprio 40mila nuovi occupati. In ogni caso rilancia: “Ne abbiamo ottenuti ancora di più, se poi contiamo quelli che abbiamo perso durante il Covid ce ne sono ancora di più”.
A snocciolare i dati che supportano la tesi di Bucci è stata la lista Orgoglio Genova: “I dati ufficiali Istat, non quelli presi dai libri della sinistra, dicono che dal 2020 al 2024 i giovani sono passati da 102mila a 108mila. Meno nuovi assunti nel 2024 rispetto al 2023? Ovvio, è un dato positivo: più la disoccupazione diminuisce, meno c’è bisogno di nuovi assunti. Ma l’occupazione continua a crescere, come le assunzioni a tempo indeterminato, passate dalle 12.013 del 2017 alle 14.840 del 2024. Solo il 6,6% degli under 29 assunti a tempo indeterminato? Un altro capolavoro del centrodestra: nel 2017, dopo decenni di amministrazioni di sinistra, erano 2.148, l’anno scorso sono state 3.054. Cioè, il 42,1% in più. Diminuiscono i contratti di apprendistato (e aumentano quelli a tempo indeterminato). Erano 4.547 nel 2017, ora sono 5.126. Ma poi – rivolgendosi a Salis – si lamenta lei che parla sempre di lavoro povero?”.
Il governatore è tornato anche sul tema dei sondaggi, al momento tutti sbilanciati su una vittoria del centrosinistra al primo turno: “Salis ha detto: siamo già a mezza maratona e siamo avanti. Sono pochissime le persone che erano prime alla mezza maratona che poi hanno vinto la maratona, diteglielo. Mi dispiace per lei, ma la citazione non aveva molto senso. Ci sono altri trend, ad esempio quello digitale, che dicono esattamente l’opposto. Vedremo come va. Noi lavoriamo e ci tiriamo su le maniche e vedremo alla fine. I numeri sono ancora bassi, ognuno può può dire quel che vuole”.