Genova. “Ci rendiamo tutti conto che dai salotti romani radical chic al Lagaccio il passo non è semplice, ieri sera, forse per la prima volta, la candidata a sindaco del centrosinistra si è recata nel nostro quartiere e, come al solito, stamane ha provato a farci la lezioncina sui social network sostenendo che il Lagaccio è stato abbandonato dal centrodestra”.
Così Andrea Carratù, presidente uscente del municipio Centro Est e candidato in consiglio comunale con la Lega, attacca Silvia Salis all’indomani dell’incontro di quest’ultima con i cittadini del Lagaccio.
“Però, ancora una volta, si è dimostrata impreparata e ha parlato senza conoscere il territorio, che a momenti non sa manco dov’è” attacca genericamdente Carratù, che poi elenca una serie di interventi portati avanti o ultimati dall’attuale amministrazione.
“Dopo decenni di non risposte da parte delle giunte di sinistra, per quanto riguarda le nostre competenze di municipio, abbiamo fatto il nuovo Asilo Birulò, il nuovo asilo nido, l’ex rimessa Sati con nuovi posti auto, il nuovo parcheggio sotto il ponte don Acciai, il nuovo parco inclusivo, i nuovi prati ai campo sportivi, il collegamento via del Lagaccio con via Napoli e via Vesuvio, richiesto con petizione. Senza dimenticare l’operazione dello sgombero del centro sociale Terra di Nessuno, con annesse 40 tonnellate di rifiuti di vario genere. Inoltre, la nostra disponibilità sul territorio per risolvere altre esigenze e problemi indicati dai residenti del quartiere è sempre stata costante. Tante soluzioni trovate grazie alla piena sinergia con l’attuale amministrazione comunale e al proficuo lavoro dei nostri assessori e consiglieri di maggioranza”, conclude Carratù.
Una prima risposta arriva da Simone Leoncini, Avs: “Noi abbiamo aperto la Gavoglio e la casa di quartiere – afferma – la destra di Bucci e Piciocchi ha dimenticato questo quartiere immaginando un futuro di cemento, solitudine e spazzatura, hanno fatto male i loro conti, la funivia non si farà e noi con Silvia Salis siamo pronti a riprendere in mano un disegno di rigenerazione del territorio”.