Il programma

Amiu, dopo l’estate al via i lavori per l’impianto di via Sardorella: “Recupererà l’80% della plastica raccolta”

Aggiornata la tempistica per il revamping del sito di Bolzaneto: un anno e mezzo di lavori per un intervento da 10 milioni di euro

via sardorella amiu

Genova. Inizieranno dopo l’estate i lavori di restyling dell’impianto Amiu di via Sardorella a Bolzaneto, impiegato per il recupero della plastica e la produzione di materiale riciclato per la produzione industriale. Un revamping atteso da anni che servirà per aggiornare i macchinari divenuti obsoleti e che cuberà circa 10 milioni di euro, per i quali Amiu ha attivato una linea di finanziamento bancario, in fase di definizione.

A confermalo il presidente Giovanni Battista Raggi, a margine della presentazione del nuovo servizio di raccolta differenziata del Porto Antico di Genova. “La progettazione è stata completata e attendiamo il definitivo via libera del pool di banche che abbiamo attivato per finanziare l’intervento – spiega – Questione comunque di poco. Pensiamo che entro la fine dell’estate i lavori potranno partire“.

Una stima “prudente”, come la definisce lo stesso Raggi, che dilata però la precedente ipotesi temporale che vedeva il termine dell’intervento arrivare a marzo 2026. “Di fatto i lavori legati alle nuove strutture dovrebbero durare circa un anno – spiega Raggi a Genova24 – mentre l’intervento completo, che riguarda anche l’aggiornamento di parte della vecchia struttura potrebbe arrivare a un anno e mezzo di lavori”. Lavori che però non si ripercuoteranno sull’operatività dell’impianto, che durante le operazioni di revamping continuerà a funzionare, anche se a basso regime.

Il nuovo sistema permetterà di selezionare in maniera automatica la plastica da processare, migliorando la performance dell’impianto: “Oggi questa selezione viene fatta manualmente dai nostri operatori – spiega Raggi – in futuro invece avremo un processo che permetterà di rimanere ampiamente nei margini previsti dalla fascia di produzione, garantendo un migliore economicità di tutto il sistema”. Di fatto quindi il nuovo impianto aumenterà la quota di materiale recuperato: “Prevediamo di arrivare all’80% del materiale raccolto – conclude Raggi – in maniera più rapida ed efficiente. La plastica poi sarà girata ai consorzi che procederanno ai riciclo vero e proprio ma anche in questo caso con maggiore efficienza”.

La partita degli impianti

Il tema dell’impiantistica resta però sul tavolo politico, sia a livello regionale che comunale, anche per il dossier legato alla chiusura del ciclo dei rifiuti, oggi smaltiti in discariche fuori regione. Lo scorso gennaio, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci aveva dichiarato alla stampa che entro i primi mesi di questo 2025 sarebbe stato messo a punto l’avviso di manifestazione di interesse per l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti. Piazza De Ferrari aveva individuato  il partenariato pubblico-privato come strumento preferenziale per arrivare ad avere nella nostra regione un termovalorizzatore o un’infrastruttura basata su una tecnologia alternativa in grado di gestire 200mila tonnellate di materiale all’anno.

Ancora aperta però la partita del luogo dove costruirlo. Sono cinque i siti potenzialmente idonei individuati sulla base di uno studio del Rina: Scarpino-Valpolcevera, Valle ScriviaVado-QuilianoCairo Montenotte e Cengio.A inizio marzo il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi aveva poi dichiarato che il termovalorizzazione non sarà realizzato a Scarpinoma al contempo la giunta aveva approvato le linee di indirizzo ad Amiu per la partecipazione alla manifestazione di interesse regionale finalizzata alla realizzazione dell’impianto. “Una opportunità per il rafforzamento della società e per lo sviluppo di un’infrastruttura strategica per la città e per l’intera regione nella chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di incenerimento che, voglio chiarirlo subito, non sarà realizzato a Scarpino – aveva commentato Piciocchi – Oggi Amiu è un’azienda che si occupa solo di raccolta di rifiuti: vogliamo che gestisca anche l’impiantistica, con un ruolo da protagonista magari in jointventure con altri soggetti”

Un passaggio importante per l’azienda, anche con l’esclusione di Scarpino: “La proprietà o partecipazione in impianti di trattamento e smaltimento rappresenta per Amiu un’opportunità strategica – spiega il presidente di Amiu spa Giovanni Battista Raggi – servirà a migliorare la gestione dei flussi operativi e l’autosufficienza impiantistica, a rafforzare la solidità patrimoniale della società e ottimizzare i costi di trattamento e smaltimento. Contribuirà alla stabilizzazione e alla possibile riduzione della Tari a beneficio dei cittadini e del Comune di Genova”.

 

 

 

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